Il cervello è da sempre l’organo che più affascina i ricercatori su più fronti, da quello medico a quello tecnologico, dal momento che in molti sono coloro che confidano nelle sue possibili implicazioni con la tecnologia, convinti che appunto possa essere la chiave di un nuovo modo di intendere l’interazione uomo-macchina.
A quanto pare questo ramo della tecnologia ha recentemente visto un nuovo successo aggiungersi nel palmares, un team di sviluppo della UCSF, l’università di San Francisco, nell’ambito di un progetto pluriennale finanziato da Facebook noto con il nome Project Steno, è riuscita in ciò che sembrava fantascienza, scrivere con il pensiero, un qualcosa che ovviamente ha molteplici possibilità, soprattutto per coloro con pesanti disabilità.
Lo studio ha riguardato un paziente sfortunatamente rimasto paralizzato e su una sedia a rotelle che per comunicare doveva adoperare un pennino fissato all’altezza della fronte con cui digitare le parole su uno schermo, un sistema decisamente poco evoluto.
Gli scienziati hanno perciò deciso di sottoporlo ad alcuni test impiantando degli elettrodi nel suo cervello che inviavano i segnali elettrici ad un macchinario in grado di tradurli in parole attraverso un algoritmo di machine learning.
Le prestazioni non sono state grandiose, nel dettaglio il sistema è attualmente in grado di riconoscere circa 50 parole e trasformarle in frasi di senso compiuto, in media la precisione è stata del 74%, mentre la velocità all’incirca di 15 parole al minuto (il test migliore ha registrato il 93% di precisione e 18 parole al minuto), si tratta però di un primo passo promettente verso il ripristino di una comunicazione naturale e rapida delle persone paralizzate.