Gli ultimi dati rilasciati dall’Istituto Superiore di Sanità sulla situazione epidemiologica in Italia sono positivi, ma il tutto dipende dallo scenario in cui i dati sono stati presi. Prendono come esempio il numero di nuovi casi di Covid-19, dei decessi e delle ospedalizzazioni si parla di un’efficacia nel proteggere dalle infezioni di poco più il 71% che sale a quasi il 90% per chi ha ricevuto entrambi le dosi dei vaccini.
Il problema di questi numeri è che sono stati presi con la variante Delta che è stata una minaccia non ancora concreta in Italia visto che fino all’ultimo è risultata essere presente con una percentuale infima. Al contrario, da un paio di settimane la percentuali di nuovi casi causati da essa sono aumentati
anche a fronte del maggiore numero di vaccini inoculati.
Altri numeri rilasciati dall’istituto in questione parlano di un’efficacia media dell’80% a ciclo parziale che passa al 94,50% una volta completato. Qui si parla semplicemente di evitare i casi di Covid-19, mentre per gli altri parametri i numeri sono più alti. Nello specifico, se si parla di proteggere dalle ospedalizzazioni e dal decesso le percentuali sono rispettivamente di 97,3% e 95,8%.
Fin qui tutto positivo, come stiamo assistendo nel Regno Unito e in Israele la situazione è completamente diversa. Il numero di contagi aumenta a causa della variante Delta e quando questa è la dominante, l’efficacia dei vaccini crolla, anche quella di Pfizer che è il vaccino più utilizzato in Italia e quello considerato generalmente più sicuro.