In due giorni la situazione legata alle Olimpiadi di Tokyo 2020 è peggiorata drammatica. Prima si sono registrati 15 casi di positività da coronavirus nello staff generale e successivamente sono arrivati anche i primi casi di Covid-19 tra atleti, sicuramente la notizia peggiore per il Comitato Olimpico Internazionale. Al momento, c’è da dire che il focolaio sembra circoscritto visto che si parla di due atleti che fanno tutti parte della stessa squadra, nello specifico la squadra di calcio sudafricana a cui si aggiunge anche l’allenatore.
Il problema principale riguarda il fatto che tutti i partecipanti delle Olimpiadi, atleti o meno, dovrebbero essere in una bolla per evitare queste situazioni. Ora gli organizzatori stanno cercando di capire se la colpa è da attribuire a qualche falla sistematica nell’organizzazione o se è colpa dei diretti interessati che hanno fatto di tutto per evitare le limitazioni.
Ora bisogna capire se le Olimpiadi sono a rischio. Attualmente la risposta rimane no anche se la percentuale per quanto riguarda un esito negativo aumenta. La fortuna attuale è che il focolaio è circoscritto agli atleti di una sola squadra, ma va capito se hanno avuto la possibilità di contagiare compagni di sport; nel caso se si verificasse questo allora il Sud Africa potrebbe salutare la massima competizione mondiale.
Mancano cinque giorni all’inizio delle Olimpiadi, ma anche una volta iniziate potrebbe volerci poco per trasformare la competizione in un incubo. Nel momento in cui iniziano ad ammalarsi anche gli atleti, il Comitato Olimpico Internazionale non può permettersi di continuare a ignorare le richieste di annullamento dei giochi, richiesta spinta soprattutto dai giapponesi.