La situazione in Italia è particolare, non critica come in altri paesi, ma ci sono di fatto dei punti deboli. La variante Delta, il ceppo più contagioso del coronavirus che ha dato inizio alla pandemia, sta mettendo a dura prova il lavoro fatto finora. I contagi aumentano con facilità visto una contagiosità doppia rispetto al ceppo originale e che ha anche bisogno di meno tempo per l’incubazione.
Il risultato è che nessuno è di fatto protetto contro la variante Delta, neanche i giovani i quali erano risultato i meno suscettibili al virus fino a pochi mesi fa. Ora l’età media dei nuovi casi è di 28 anni, un numero che si spiega anche dal fatto che si tratta dell’ultima fascia pensata dal programma vaccinale, ma c’è altro.
Un problema che va sottolineato è il fatto che ci sono ancora oltre 2 milioni di over 60 non ancora vaccinati
, ovvero quelli da sempre considerati naturalmente i più a rischio dal virus. Con la variante Delta sono ancora più a rischio e purtroppo saranno i primi che torneranno a rialzare i numeri dei posti letto in ospedale occupati dai pazienti Covid-19.Questo è il punto più probabilmente. I dati più importanti ora sono per certi versi il tasso di ospedalizzazione piuttosto che il numero dei nuovi contagi. Se è vero che la variante Delta riesce a dare filo da torcere ai vaccini, è anche vero che quest’ultimi sono ancora in grado di prevenire i casi più gravi della malattia. In sostanza, per ora non si può fare altro che andare avanti con le somministrazioni.