Israele si sta trovando in una situazione particolarmente spinosa. Dai numeri in realtà non sembra essere così grave, soprattutto confrontandoli con quelli di altri paesi, ma c’è altro da prendere in considerazione. Nelle prime due settimane di luglio sono stati registrati 18 morti a causa del virus, poco sì, ma il doppio di tutto il mese di giugno e nonostante il livello di vaccinazione raggiunto grazie a Pfizer.
Il vaccino di Pfizer è stato la chiave della teorica vittoria contro il coronavirus, ma ultimamente i numeri sono peggiorati. Proprio da Israele sono arrivate le notizie legate a una minora efficienza del trattamento nei confronti della variante Delta e adesso si sta suggerendo che questi numeri siano in realtà ancora più bassi.
Pfizer: il vaccino quanto è efficiente?
Uno dei problemi più grandi sono i pazienti oncologici i quali non beneficiano come le persone normali della protezione fornita da due dosi di Pfizer. Per questi gruppi di persone Israele ha pensato di premere l’acceleratore sulla somministrazione anche di una terza dose, ma da poco hanno deciso di cambiare idea e aspettare nuovi dati e chiarimenti sull’efficacia di questa pratica.
Il problema più grande è equilibrare la protezione fornita da un’eventuale terza dose e i possibili effetti collaterali. Quest’ultimi sono maggiori con la seconda dose del vaccino Pfizer e con la terza la situazione potrebbe risultare ancora più grave. Si parla ancora una volta di benefici e rischi e in questo caso non è chiaro dove penda realmente l’ago della bilancia. Si tratta sostanzialmente del motivo per cui tutte le autorità e gli enti stanno ritardando tutto.