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Reveal e il riconoscimento facciale: pro e contro in un mondo ideale

Alasdair Field avrebbe voluto studiare psicologia. Nel 1984 si è ritrovato ad essere il frontman di una band. Paradossalmente, è proprio questo insieme di circostanze e scelte di vita che l’hanno portato a fondare Reveal, azienda che produce body cam con riconoscimento facciale, piccole videocamere indossate solitamente da polizia e soccorritori.

Glastonbury è stata la tappa per eccellenza per Field e la sua band. Nonostante la passione per la musica e i primi successi, Field ha sempre avuto rimpianti e rimorsi per aver messo da parte il mondo della tecnologia. Da sempre appassionato di questo settore, ha cercato di unire le due vocazioni. Non solo le chitarre – ne ha accumulate davvero tante nel corso degli anni – ma anche gli amplificatori, i mixer e le apparecchiature di registrazione. Tutti questi strumenti sono diventati anche oggetto di osservazione in chiave tecnologia. Da lì all’abbandono dell’università per entrare a far parte di Trilion Television all’età di 19 anni il passo è stato breve. “Sono diventato un tecnico”, afferma Field. “Non volevo davvero essere uno psicologo, comunque.”

Reveal: body cam con riconoscimento facciale, strumento più diffuso di quanto pensiamo tra polizia e soccorritori

Ha iniziato, dice, come “ragazzo del tè”, ma era completamente ossessionato dalle tecnologie per il perfezionamento dell’audio. Nel giro di pochi anni ha lavorato a fianco dei più grandi nomi del mondo della musica. “Il risultato ottenuto con il mio lavoro era l’apice per gli artisti che pubblicavano video dal vivo”, afferma Field. Il suo lavoro era la post-produzione, ottenere il miglior suono possibile dalle registrazioni. Ha collaborato con artisti del calibro di Paul McCartney, UB40, Brian Ferry e Tina Turner.

Adesso Field si è spinto ben oltre. Reveal è un’azienda da anni piuttosto affermata. Produce body cam molto utilizzate anche in Italia dalle forze dell’ordine. Queste mini videocamere indossabili sfruttano il riconoscimento facciale, una tecnologia ormai familiare. Tuttavia, non mancano i dubbi più che leciti. Quanto può essere realmente utile senza sfociare in abuso di potere una tecnologia del genere nelle mani delle forze dell’ordine? Puro supporto o pura utopia in un mondo ideale?

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano