Pare che non abbia tardato neanche di un minuto a farsi sentire l'”effetto Yellen“. Infatti, il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti ha dichiarato lunedì, dinnanzi alle autorità di regolamentazione, che il governo degli Stati Uniti deve necessariamente agire con una certa rapidità per stabilire un quadro normativo per gli stablecoin, che consiste in una classe di valute digitali che stanno crescendo velocemente. La minaccia di nuove regole non poteva che creare un’ondata di reazioni negative tra i vari investitori in criptovalute.
Bitcoin: il giro di vite della Cina non ha di certo aiutato le valute digitali
La criptovaluta più importante al mondo, ovvero Bitcoin, è scesa sotto i 30mila dollari, ai minimi dal 22 giugno, perdendo il 5% per poi andare a riguadagnare qualcosa e riavvicinare quota 30mila (la perdita settimanale è più o meno dell’8%). Anche criptovalute meno importanti, come Ethereum, che di solito si muove in tandem con Bitcoin, ha perso fino al 5% (10% la statistica settimanale). Ora, Bitcoin potrebbe testare il livello di 28.600 dollari toccato il mese passato, che sarebbe anche il minimo a partire da gennaio 2021.
Nel corso delle ultime settimane, il Bitcoin era rimasto bloccato in un intervallo di trading pressoché ristretto, soprattutto dopo che gli investitori avevano venduto molto a maggio e a giugno a seguito di un giro di vite da parte della Cina per quanto concerne l’estrazione e il trading di criptovalute. Tuttavia, anche molte altre autorità di vigilanza finanziaria e i banchieri centrali in occidente hanno chiesto un tipo di regolamentazione fatta con maggiore severità.