La terza dose continua a essere l’argomento più acceso intorno ai vaccini Covid-19. Le autorità sanitarie sono in dubbio sul fatto se approvarle o meno sostanzialmente per la mancanza di dati in merito, oltre che al discorso delle dosi necessarie ai paesi più poveri del mondo. Per quanto riguarda i dati Israele ha deciso di proseguire in tal senso con Pfizer a prescindere da tutto, ma con alcune specifiche.
Israele, nonostante il largo uso di Pifzer, sta riscontrando diversi problemi con i nuovi contagi da coronavirus. Questo sta rendendo necessario l’immunizzazione della parte di popolazione più fragile, come gli anziani. Di fatto hanno appena annunciato che inizieranno a somministrare la terza dose a tutti gli over 60 nel tentativo di bloccare l’aumento delle infezioni tra questa popolazione.
Sembra una notizia lontana, ma come detto è invece importantissima per tutti quanti, dagli Stati Uniti all’Europa. Si tratta sostanzialmente del primo vero banco di prova per la somministrazione di una terza dose, quella di richiamo. Tutto ciò che verrà raccolto a livello di efficacia del vaccino di Pfizer e di effetti collaterali permetteranno alle altre autorità di decidere se proseguire o meno con questa strada. Detto questo, non è così scontato che si proseguirà in questo modo.
Uno dei problemi del vaccino di Pfizer sono il numero degli effetti collaterali. Dopo la seconda dose le segnalazioni sono molto più alte e il rischio è che con la terza dose sarà molto peggio, anche a livello di quelli più gravi come le miocarditi o le pericarditi.