Quella automobilistica è una delle tasse più odiate dagli italiani in possesso di un mezzo di trasporto privato. Così si spiega il perché sono in molti a dover regolare vecchi insoluti alle Regioni che riguardano proprio il bollo auto. Ora però c’è una svolta. Scopriamo insieme tutte le soluzioni per approfittare del recente provvedimento Draghi e non pagare il bollo auto. Ecco tutte le istruzioni.
Se volete pagare il bollo auto in formula ridotta, ovvero scontato del 15%, dovete prima di tutto trasferirvi in Lombardia e poi farvi domiciliare sul vostro conto corrente la tassa automobilistica. In questo modo la Regione vi addebiterà direttamente l’importo esatto decurtato del 15%. Tuttavia viene aggiunta una commissione pari a 1 euro.
Se invece siete decisi a barattare il mare e la buona cucina con una riduzione dello sconto sul bollo auto, allora potete cambiare la vostra residenza e trasferirvi in Campania. Grazie all’addebito diretto della tassa automobilistica sul conto corrente bancario avrete diritto al 10% di sconto sull’importo da pagare.
Non solo bollo auto, anche il superbollo è una di quelle tasse che gli italiani, amanti delle supercar, odiano
con tutto il loro cuore. Non è definitiva la cosa, ma si parla di un possibile addio.A portare avanti l’idea di cancellare il superbollo è la deputata Manuela Gagliardi di Coraggio Italia. Con questo si vorrebbe dare nuovo ossigeno a un settore penalizzato da questa imposta: le auto di lusso.
Non c’è ancora una pronuncia definitiva in merito, ma il fatto che se ne parli è già di per sé un’ottima notizia. Ma non come quella che stiamo per dirvi ora in merito alle cartelle esattoriali prossime alla cancellazione.
Concludiamo con una delle opportunità più ghiotte per chi è in debito con il Fisco e, in questo caso, con la sua Regione. Infatti grazie alla nuova sanatoria proposta dal Governo Draghi, nelle cartelle esattoriali in cancellazione automatica, rientra anche il bollo auto che negli anni è rimasto insoluto.
Per aderire a questa opzione occorre verificare che la cartella esattoriale non superi i 5.000 euro e rientri tra quelle notificate dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Inoltre il contribuente non deve aver superato i 30.000 euro di reddito per il 2019.