Il fisico Avi Loeb è di nuovo a caccia di alieni. Il suo nuovo progetto Galileo sta cercando qualsiasi tecnologia extraterrestre, tracciando stranezze inspiegabili nel cielo, studiando oggetti interstellari che sfrecciano attraverso il sistema solare e persino la possibilità estremamente remota che i satelliti alieni possano osservarci dall’orbita terrestre.
Le probabilità che la Terra sia l’unico pianeta nell’universo con la vita su di essa sono alte, ma finora non è mai stata trovata alcuna prova conclusiva che porti agli alieni. Tuttavia, ciò non è del tutto impossibile, date le dimensioni del cosmo, ma bisogna anche considerare le distanze che i visitatori dovrebbero percorrere per arrivare qui. Trovare qualsiasi prova costituirebbe una delle, se non la più importante scoperta scientifica di tutti i tempi.
Una carriera controversa
Il fisico dell’Harvard & Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) si è recentemente affermato come l’uomo che gridava agli alieni per qualsiasi scoperta. Lampi radio nello spazio? Alieni. L’oggetto interstellare “Oumuamua?” Alieni. In quanto tale, i media lo hanno considerato poco attendibile da questo punto di vista, ma la comunità scientifica non lo tratta come se fosse un pazzo, anzi, molte volte tentano di appoggiare le sue teorie.
Naturalmente, non possiamo escludere che l’intelligenza extraterrestre sia dietro questi eventi misteriosi, ma quella spiegazione si trova piuttosto in fondo alla lista, dietro una pletora di ipotesi più razionali. “Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie“, dopotutto.
E ora, Loeb sta dando la caccia alla prova schiacciante tramite il Progetto Galileo. La missione, secondo una dichiarazione, è “portare la ricerca di firme tecnologiche extraterrestri da osservazioni e leggende accidentali o aneddotiche arrivando a dimostrare una teoria convalidata e sistematica“. Tutti i dati raccolti saranno aperti al pubblico e qualsiasi analisi scientifica sarà trasparente.