La grande crisi dettata dalla pandemia avrebbe spinto il Governo a prendere delle decisioni molto importanti per sostenere il paese. Tra queste ci sarebbe anche quella della patrimoniale, ovvero una tassa obbligatoria sui conti dei cittadini italiani.
Tutto ciò non è mai stato realmente applicato, e qualcuno temeva che improvvisamente potessero sparire dei soldi dal proprio conto. La soluzione è stata però rivalutata ultimamente, ma con un procedimento molto più equo dettato da una nuova riforma fiscale.
Patrimoniale: una nuova riforma fiscale potrebbe portare ad un procedimento più equo
L’attuale sottosegretaria dell’esecutivo di Draghi fa notare che è necessario un cambio di passo:
“L’attuale sistema di prelievo patrimoniale va rivisto. LeU ha presentato una proposta che unificherebbe la tassazione patrimoniale con quella sui redditi da capitale in un unico prelievo a parità di gettito. Si potrebbe affiancare a un’Irpef progressiva sui redditi un’imposta patrimoniale progressiva e personale con una soglia di esenzione abbastanza ampia per non tassare la prima casa non di lusso o il piccolo deposito e colpire in maniera significativa la forte concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi. Così potremmo disegnare un sistema di patrimoniale progressiva più equa”. Non poteva mancare poi una frecciatina alla Lega di Matteo Salvini che potrebbe da un momento all’altro incrinare la collaborazione tra la sinistra di governo e gli esponenti del centrodestra: “La flat tax non è stata presa in considerazione dalle commissioni e mi sembra sia un fatto positivo perché questo modello di tassazione, a parità di gettito, scarica l’onere sulle classi medie che si vorrebbero tutelare”.