La Securities and Exchange Commission, negli Stati Uniti d’America, ha annunciato nuove strette per il mondo delle criptovalute. La reazione di Bitcoin è stata alquanto inaspettata. Sono state le parole di chi guida l’authority americana più importante al mondo, Gary Gensler, ad aver innescato quanto avvenuto nella crypto. Scopriamo insieme tutti i dettagli e perché una regolamentazione degli asset non farebbe male alla quotazione dei token.
Bitcoin ha davvero stupito tutti. Le dichiarazioni di Gary Gensler, ex banchiere d’affari americano e oggi presidente della SEC, spaventavano i più. Attese nel mondo delle criptovalute, hanno rivelato l’intenzione di stringere nella morsa delle regole fiscali i token.
Al contrario di quanto ci si aspettava, hanno innescato un trend positivo in Bitcoin che ha superato quota 39.000 dollari e ora continua la sua linea rialzista, anche al momento della scrittura.
Entrando nel merito della questione, cerchiamo di capire perché le dichiarazioni di questo big finanziario non sono poi così male per Bitcoin
che anzi, ha preso bene le nuove possibilità che potrebbero interessare la criptovaluta in un futuro ormai prossimo.Sono due gli elementi positivi in grado di far vedere sotto una luce differente la stretta della SEC a chi ama la forte indipendenza delle criptovalute:
Reazione positiva anche da parte di Michael Saylor, titolare di Microstrategy, l’azienda che al mondo detiene più Bitcoin in assoluto. Il suo tweet non lascia spazio a dubbi: “Bitcoin trarrà vantaggio da una chiarezza normativa“.
Dentro tutto questo ricordiamoci che non c’è solo Bitcoin. Anche Ethereum promette di risalire, secondo alcuni esperti in crypto asset, superando i 3mila dollari. Chissà se anche questa notizia farà da supporto al sentiment positivo di queste due criptovalute.