Tutti pronti per assistere al cambio epocale in merito alla trasmissione dei canali TV? Se sì, mettetevi il cuore in pace perché serve più tempo a chi deve ancora cambiare televisore per poter accedere al bonus TV. Ecco perché hanno rinviato lo switch off al Digitale Terrestre. Cosa succede ora? Scopriamolo insieme e vediamo quali sono le nuove date ridefinite per il passaggio al DVB-T2.
Per il nuovo Digitale Terrestre bisogna ancora aspettare
Non sono felici le associazioni dei retailer per la scelta del Ministero dello Sviluppo Economico in merito al passaggio al nuovo Digitale Terrestre. La notizia infatti è che la data dello switch off è stata rinviata.
Il motivo? Ci sono ancora molte famiglie che devono accedere al Bonus TV così da poter acquistare un televisore compatibile alla nuova tecnologia del Digitale Terrestre. La data incriminata era il 2 settembre che è parsa troppo ravvicinata per poter garantire a tutti di accedere a un servizio pubblico di cui si paga il canone Rai.
L’idea di allungare le tempistiche era già al vaglio da quanto il Governo Draghi aveva proposto e poi firmato il decreto relativo al Bonus TV che elargisce 100 euro senza alcun limite ISEE. Anche perché era ovvio che un tale provvedimento avrebbe incrementato la richiesta per la nuova opportunità.
Inoltre questo decreto, anche se approvato, non è ancora attivo in quanto è necessario aspettare i classici 15 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Tutto in ritardo quindi e pensare che il passaggio al nuovo Digitale Terrestre potesse essere fatto indiscutibilmente il 2 settembre come previsto era parecchio strano.
Il nuovo calendario per lo switch off al DVB-T2
La data sostitutiva che decreterà l’inizio dello switch off al nuovo Digitale Terrestre, salvo imprevisti o modifiche dell’ultima ora, sarà il 15 ottobre 2021. Quel giorno, per le Regioni in programma, e forse non solo, avverrà il passaggio alla codifica MPEG-4 su standard DVB-T.
A tal proposito il MISE ha dichiarato: “Nella data suddetta potrebbe essere organizzato lo spegnimento contestuale a livello nazionale di un numero di programmi rappresentativi in DVB-T/MPEG-2, utilizzando almeno la codifica DVB-T/MPEG-4, e detta iniziativa diventerebbe l’oggetto di una campagna di comunicazione diffusa e intensiva per rendere consapevoli i cittadini della necessità di dotarsi di apparecchi televisivi adeguati“.