I partiti del Governo hanno fatto alcune precisazioni sulla questione della patrimoniale e sul fisco. Dopo la conclusione del processo che ha portato alla riforma della giustizia, torna sotto i riflettori la riforma tributaria.
Si e’ paralto soprattutto dell’idea di alzare la soglia di reddito per applicare la flat tax sulle partite Iva a 100mila euro. E’ un tema su cui naturalmente tutto il centrodestra, Fratelli d’Italia compresi, intende misurarsi.
La riforma fiscale, inizialmente annunciata per il mese di luglio, è stata rinviata a settembre. In vista di questa scadenza, grande attesa è rivolta il regime che sarà riservato a quei lavoratori su cui il contraccolpo del Covid è ricaduto pesantemente. Proprio ieri, uno studio della CGIA ha rivelato che tra febbraio 2020 e giugno di quest’anno l’Italia ha perso 470mila dipendenti. Di questi, 378mila ( oltre l’80% del totale) sono lavoratori autonomi.
Pochi giorni fa l’inchiesta conoscitiva sulla riforma dell’Irpef da parte della Commissione Finanze della Camera e della VI Commissione Finanze del questi nate è stata completata. Il documento prevede di rendere meno rigido il tetto del regime forfettario di 65mila euro e le sue aliquote del 5% e del 15%. In caso di superamento del massimale, dovrebbe essere previsto un periodo transitorio forfettario di due anni, in luogo dell’attuale deflusso al regime ordinario.
Il nuovo governo ha previsto i primi veri paracadute per i lavoratori autonomi, a partire dal reddito di emergenza, ma la riforma degli ammortizzatori sociali e di quello fiscale dovrà intervenire in modo strutturale su questa fondamentale componente del mondo del lavoro abbassando il peso di tasse e contributi e tagliando il burocrazia che contribuisce a soffocare le micro imprese.