Occorre cambiare direzione per far sì che le energie profuse da Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate Riscossione possano portare frutti e non perdite. Il problema maggiore, presentato dai due enti al Ministro dell’Economia, risiederebbe nelle Cartelle Esattoriali e negli atti scaduti da diversi anni e per i quali il recupero diventa molto oneroso non giustificandone la spesa. È stata quindi proposta una revisione del sistema di riscossione che prevede la cancellazione automatica delle Cartelle Esattoriali dopo 5 anni.
Prima di procedere con la cancellazione automatica delle Cartelle Esattoriali passati i 5 anni, occorre risolvere un problema di comunicazione. Si tratta dei contatti così macchinosi e lenti tra i due enti dell’Erario, Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate Riscossione.
L’idea, o meglio la soluzione, risiederebbe in una fusione dei due enti così da semplificare il rapporto tra debitore (l’utente) e creditore (l’ente). Avere una banca dati unica permetterebbe al referente di gestire le operazioni in maniera più rapida
e sicura. In questo modo il contribuente dovrà interfacciarsi solo con un ente e non con due.
Passiamo ora al provvedimento che tutti coloro che vantano debiti con il Fisco vorrebbero vedere attuato: la cancellazione automatica delle Cartelle Esattoriali. Si tratta della proposta messa al tavolo da Daniele Franco, Ministro dell’Economia, alla luce di una relazione presentata il 21 luglio da Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate Riscossione.
L’idea sarebbe quella di cancellare automaticamente le Cartelle Esattoriali insolute dopo che sono passati 5 anni. Seguendo il modello del Decreto Sostegni, dovrebbero rientrare in questo provvedimento quelle che hanno un valore pari o inferiore ai 5.000 euro. Questo ridurrebbe di molto il lavoro ingolfato dell’Erario permettendogli di concentrarsi su ciò che ha più valore.
Per ora però non ci sono conferme in merito e la cancellazione automatica ad libitum per le Cartelle Esattoriali, passati i 5 anni, è ancora al vaglio. Non ci resta che attendere i nuovi sviluppi. Intanto meglio non perdersi le prossime scadenze.