Poly Network, una piattaforma finanziaria decentralizzata che facilita le transazioni peer-to-peer, ha dichiarato su Twitter che sono stati restituiti $ 260 milioni dei fondi rubati. Anche se, una parte dei fondi è in sospeso. Gli hacker hanno sfruttato una vulnerabilità nel sistema che ha permesso loro di spostare le criptovalute tra diverse blockchain. Le blockchain sono registri delle attività finanziarie. Ogni tipo di critpovaluta come Ethereum o Bitcoin ha la sua blockchain.
Uno degli hacker afferma di averlo fatto “per divertimento”, non per rubare concretamente grandi quantità di criptovalute. Anche per questo hanno preso di mira bitcoin ed Ethereum, piuttosto che il Dogecoin, per evitare di causare troppi problemi a valute meno utilizzate. Gli hacker (o l’hacker) non sono stati identificati e l’autenticità delle dichiarazioni trapelate online non è stata confermata. Tom Robinson, co-fondatore di Elliptic, ha affermato che la decisione di restituire il denaro potrebbe essere dovuta ad altri motivi.
“Anche se puoi rubare risorse digitali, riciclarle e incassarle è estremamente difficile, a causa della trasparenza della blockchain”, spiega Robinson. La dimensione del furto è paragonabile ai 530 milioni di dollari in monete digitali rubate dall’exchange Coincheck con sede a Tokyo nel 2018. L’exchange Mt. Gox, anch’esso con sede a Tokyo, è crollato nel 2014 dopo aver perso mezzo miliardo di dollari in bitcoin. Tuttavia, il furto di Poly Network ha superato di gran lunga i 474 milioni di perdite che CipherTrace ha dichiarato essere state registrate dall’intero settore da gennaio a luglio. C’è chi in questi continui tentativi di hackerare le criptovalute non ci vede nessun segnale di allarme e chi interpreta questi furti come i primi segni di collasso imminente delle criptovalute.