16 Psyche è stato scoperto per la prima volta nel 1852 da Annibale de Gasparis, a Napoli. Largo 210 km, all’epoca in orbita tra Marte e Giove, adesso sempre più vicino alla Terra. La NASA sta organizzando una missione spaziale mirata a recuperare il materiale prezioso che compone l’asteroide. Il contenuto di 16 Psyche ha un valore di almeno 10,000 quadrilioni di dollari, migliaia di volte l’intera ricchezza della Terra. La missione della NASA per saperne di più di tutta questa ricchezza inutilizzata dovrebbe avere luogo il prossimo anno, ad agosto del 2022.
L’asteroide è sempre più vicino, tuttavia ci vorrà del tempo prima che lo sia realmente. Nel 2023 orbiterà attorno a Marte e intorno al 2026 dovrebbe concretamente sfiorare il suolo terrestre. Le sue origini sono al momento pressoché ignote. In casi come questo di asteroidi che contengono materiali così preziosi, potrebbe trattarsi di un nucleo di un pianeta distrutto dalle collisioni risalenti a miliardi di anni fa.
Quest’ormai celebre asteroide d’oro è in realtà composto anche da ferro e nichel – la superficie al 30% pare sia fatta di metalli. La sua densità è tuttavia più bassa di quella che ci si aspetterebbe da un corpo ricco di metalli pregiati, motivo per cui potrebbe essere un asteroide primitivo che si è formato vicino al Sole. “In 21 mesi, la navicella mapperà e studierà l’asteroide utilizzando un imager multispettrale, uno spettrometro a raggi gamma e neutroni, un magnetometro e uno strumento radio” spiega la NASA.
“Uno dei motivi per cui è interessante studiare 16 Psyche – afferma Cambioni a Media Inaf – è perché possiamo imparare molto sulla composizione, struttura e proprietà magnetiche del cuore dei pianeti. Non possiamo farlo osservando direttamente il cuore della Terra, è ben nascosto da chilometri e chilometri di roccia. Inoltre, Psyche è una finestra sul passato del Sistema solare. Parte della mia ricerca verte sullo studio di queste collisioni, che pensiamo abbiamo caratterizzato i primi milioni di anni di vita dei pianeti e quindi le loro proprietà. Infine, ci auguriamo che il nostro studio possa aver fornito informazioni utili per la missione della Nasa. Vale a dire capire che ambiente termico ci sarà e fornire informazioni sulla composizione superficiale dell’asteroide”.