L’azienda ha introdotto questa possibilità per la prima volta nel 2016 – anche se non per impostazione predefinita. Gli utenti all’epoca sceglievano l’opzione “Conversazione segreta” nel menu dell’app per poter crittografare i messaggi. La crittografia end-to-end è già ampiamente utilizzata da altre app come WhatsApp, anch’essa di proprietà di Facebook, ma non sempre come si potrebbe pensare. Se un utente Android esegue il backup di una conversazione su Google Drive per trasferirla su un altro dispositivo, la crittografia end-to-end viene rimossa.
L’introduzione della crittografia senza alcuna necessità di attivarla manualmente rende il servizio di videochiamata offerto su Messenger alla pari del servizio offerto da Zoom, Signal e FaceTime. Quest’ultime sono tra le piattaforme più utilizzate per videochiamate end-to-end, Facebook le descrive come “lo standard del settore”.
Oltre a questo aggiornamento riguardante i messaggi e le videochiamate crittografate, Facebook sta aggiungendo ulteriori controlli sulla funzione che consente di impostare una scadenza predefinita ai messaggi. Gli utenti possono ora selezionare quando un messaggio non sarà più disponibile, per un lasso di tempo che va dai cinque minuti alle 24 ore. I messaggi diretti su Instagram, nel frattempo, sono attualmente in fase di test in alcuni Paesi, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza.
Facebook ha discusso a lungo della crittografia per tutti i suoi servizi di messaggistica. Gli utenti potrebbero inviare messaggi tra Facebook, WhatsApp e Instagram direttamente tramite una sola delle tre applicazioni. Sebbene ciò renderebbe le app del social network più sicure e fortemente connesse tra loro, renderebbe anche più difficile la solidità dell’azienda di fronte alla legislazione anticoncorrenziale. Inoltre, porterebbe con sé tanti dubbi sulla privacy e l’effettiva efficaci di un sistema così interscambiabile.