Nemmeno nel mondo dei token si può stare tranquilli in merito a cybersicurezza. Notizia di alcuni giorni fa, precisamente martedì 10 agosto, un hacker era riuscito a sfondare la sicurezza di una blockchain di monete digitali. Ci sono nuovi sviluppi a lieto fine per il maxi furto in criptovalute ai danni della piattaforma Poly Network ad opera di un hacker, quasi esperto. Scopriamo insieme tutti i dettagli e l’abilità dell’azienda per farsi restituire i token rubati.
Maxi furto in crypto: hacker decide di restituire tutto
In un primo momento si pensava che fosse stata SlowMist, azienda leader nella sicurezza blockchain, ad aver convinto alla restituzione del bottino l’hacker che aveva rubato 611 milioni di dollari in crypto. L’idea che molti si erano fatti è che l’azienda era riuscita a scoprire il suo indirizzo IP e la sua email.
Diversamente, pare invece sia stata proprio la strategia messa in campo dalla vittima, la piattaforma Poly Network, ad aver spinto l’hacker a ritornare sui suoi passi. Infatti, proprio mentre mancavano solo 33 milioni all’appello, Poly Network ha cominciato a chiamare pubblicamente il cybercriminale “Mr. White Hat“.
Non solo, ma Poly Network ha anche promesso un premio di 500 mila dollari per ringraziarlo di avergli aperto gli occhi. In pratica, secondo l’azienda, questo hacker avrebbe svelato una falla nella loro piattaforma. Ecco il comunicato ufficiale:
“Poiché noi (Poly Network) riteniamo che la tua azione sia un comportamento da White Hat, abbiamo in programma di offrirti una bug bounty di 500.000 Dollari dopo aver completato il rimborso completo. Inoltre, ti assicuriamo che non sarai ritenuto responsabile di questo incidente“.
As our communication with Mr. White Hat is going on, the remaining user assets on Ethereum are gradually transfered to the multisig wallet (0x34D6B21D7B773225A102b382815e00Ad876E23C2) requested by Mr. White Hat. pic.twitter.com/FdSfJ6ZIUt
— Poly Network (@PolyNetwork2) August 12, 2021
L’hacker però, a quanto pare, sembra aver rifiutato la proposta, dichiarando in tutta onestà: “Non sono interessato ai soldi. Vorrei dare loro consigli su come rendere più sicuri i loro sistemi“. In pratica, le nuove generazioni ormai non usano più il Curriculum Vitae per proporsi a un’azienda. Adesso rubano 611 milioni di dollari in criptovalute così da dimostrare la loro capacità.
Insomma, nessuno è più al sicuro. Sicurezza e privacy sono sotto attacco e occorre difendersi in ogni modo per evitare di cadere nelle mani di questi pericolosi hacker che rubano dati e denaro per divertimento.