Il calabrone assassino torna a spaventare il mondo anche nel 2021. Dopo l’avvistamento della prima creatura, avvenuto il 2019 in Nord America, l’esemplare si è spostato verso nuovi confini. Scopriamo insieme cosa è in grado di fare e perché risulta essere pericoloso.
La ragione che porta una cattiva nomina al calabrone assassino, non ha nulla a che fare con l’uomo. Bensì è strettamente legata al fatto che questo attacca e distrugge gli alveari delle api (da qui il loro nomignolo). Recentemente è stato visto il primo esemplare del 2021.
L’ultima foto scattata al calabrone gigante asiatico (Vespa Mandarinia) risale all’11 agosto in una zona rurale a est di Blaine (una città degli Stati Uniti d’America, situata nello Stato di Washington), a poco più di 3 chilometri dal luogo in cui un anno fa è stato sradicato un gigantesco nido di queste creature. Questa specie tra l’altro è la più grande del mondo, si pensa che sia giunta nelle Americhe infiltrandosi nelle spedizioni mercantili contenenti merci dall’Asia.
Per quanto riguarda l’incolumità dell’uomo, a questo non succede nulla di grave (esclusi i soggetti allergici).Ciò che spaventa è invece il loro accanimento nei confronti delle api, che potrebbero rischiare di essere sterminate una volta per tutte in quella zona. Il che significherebbe andare incontro ad un disastro ambientale irrimediabile. Al momento si sta attuando una campagna di sensibilizzazione davvero invasiva, con gli esperti che consigliano di piazzare trappole per catturare la creatura.
Per fortuna il calabrone assassino asiatico non è stato ancora avvistato in Italia; è facile confondersi con la Vespa velutina, presente nel nostro territorio.