Potremmo aver finalmente risolto un “enigma convettivo” che ci farà capire i motivi per cui avvengono le cosiddette tempeste solari, che costituiscono una minaccia per la Terra.
Il Sole è rimasto tranquillo per 11 anni, ma le eruzioni passate ci mostrano la minaccia di brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale (CME) di particelle che a volte fluiscono verso la Terra. Se queste CME sono abbastanza forti, possono sopraffare satelliti e linee elettriche, come accadde ad esempio in Quebec nel 1989.
Un nuovo studio sulla struttura del sole però potrebbe aver scoperto qualcosa di importante, il che potrebbe aiutare a migliorare le previsioni solari future. La “zona convettiva” del sole, dove si formano i protoni leggeri, è una regione importante in termini di energia solare; il plasma o il gas surriscaldato occupa circa il 30 percento del diametro del Sole.
Cosa di dicono i dati attuali
La teoria solare attuale suggerisce che le celle di convezione circolari giganti trasportano il flusso all’interno del sole, ma un rapporto condotto dall’Università di Sydney ha una nuova teoria: il flusso si rompe invece in colonne che misurano circa 18.600 miglia (30.000 km) di diametro. Le colonne, si verificano a causa della forza della rotazione del sole, che in studi precedenti si credeva fosse molto più debole.
Capire cosa significhi richiederà più studi, ma includere la rotazione del sole come un fattore importante nel brillamento solare e nella generazione di CME potrebbe essere una direzione da prendere negli studi.
“È noto che una forte rotazione cambia completamente le proprietà delle dinamo magnetiche“, ha affermato Geoffrey Vasil, della scuola di matematica e statistica dell’Università di Sydney. Ha aggiunto: “Non sappiamo molto sull’interno del sole, ma è estremamente importante se vogliamo capire come si comporterà un giorno con un impatto diretto sulla Terra”.