Le voci sulla terza dose per il vaccino Pfizer sono sempre più insistenti anche in Italia. Gli organi sanitari del nostro Paese – dal Ministero della Salute sino al Comitato tecnico scientifico e l’AIFA che supervisionano la situazione epidemiologica – sono al lavoro per verificare le possibilità di aggiungere un’ulteriore immunizzazione, specialmente per i pazienti fragili con malattie pregresse e per gli anziani.
Pfizer, la terza dose e l’allerta dell’OMS
Stando ai rumors, la terza dose di Pfizer potrebbe partire già in autunno, soprattutto per coloro che hanno ricevuto prima e seconda dose in pieno inverno. I dati che incidono su questo indirizzo sono quelli relativi alle nuove informative sulla protezione di Pfizer.
In base a studi condotti, anche dalla stessa casa farmaceutica, il vaccino Pfizer perderebbe di efficacia, specialmente con la variante Delta, dopo sei mesi dalla seconda dose. Se la protezione contro le ospedalizzazioni e contro i possibili decessi resterebbe totale, la protezione contro l’infezione scenderebbe dal preventivato 95% all’80%.
Oltre all’Italia, altre nazioni hanno pensato alla possibilità di una terza dose per Pfizer. In primo luogo, Israele ha già ufficializzato l’ulteriore fase di immunizzazione per la sua popolazione dall’autunno. Sulla stessa scia anche il Regno Unito, la Francia e la Germania. Ultima nazione in ordine di tempo ad unirsi alla lista sono gli Stati Uniti, con la decisione annunciata direttamente dal presidente Joe Biden.
Sulla terza dose di Pfizer è arrivata però la forma opposizione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Stando all’OMS prima di procedere alla terza dose di Pfizer nei paesi industrializzati è necessario completare l’immunizzazione nelle nazioni più povere economicamente.