Dopo una situazione tanto difficile, dettata senz’altro dall’arrivo del Coronavirus e l’impossibilità di viaggiare, ci mancavano solo le truffe Airbnb. A tal proposito, per evitare di incappare nelle nuove frodi delle case vacanza, ecco i consigli dell’azienda stessa.
La Airbnb e il Dipartimento di Pubblica sicurezza, accompagnano i clienti nella scelta della casa vacanze, fornendo loro dettagli fondamentali per distinguere un’offerta reale da una possibile truffa Airbnb.
“Nonostante gli oltre 5,6 milioni di annunci disponibili, i tentativi di truffa sono estremamente rari e un team di assistenza è disponibile 24 su 24 a supporto degli ospiti – dice Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia –. La riprova è che le frodi più comuni avvengono su altri siti e il nome di Airbnb viene utilizzato per adescare la potenziale vittima perché è un brand che tranquillizza. E’ importante che, sia i contatti tra host e guest sia i pagamenti, avvengano sempre all’interno del sito o dell’applicazione. Airbnb infatti trattiene la somma al momento della prenotazione, riversandola al padrone di casa solamente 24 ore dopo l’avvenuto check in”.
Insomma, come comportarsi? Ve lo riassumiamo brevemente. Per prima cosa bisogna diffidare di coloro che richiedono documenti e bozze di contratto con una certa fretta nel concludere l’affare in 24 ore. Anche la pagina di prenotazione e la fattura saranno falsamente attribuite ad Airbnb. Ovviamente, dopo la caparra, l’interlocutore scapperà a gambe elevate. Dunque, al fine di evitare tutto questo, qualora vi doveste imbattere nella richiesta di una caparra, è consigliato contattare direttamente il servizio Airbnb. A quel punto lo staff tratterrà l’importo dalla carta di credito per poi accreditarlo 24 ore dopo il check-in. Si raccomanda per giunta di non conversare con i proponenti fuori dal sito. In questo modo sarà tutto scritto e ci saranno meno probabilità di finire nelle truffe Airbnb.