Nonostante il rinvio del passaggio alla piu’ recente tecnologia di trasmissione e codifica dati, il DVB-T2, il tema è ancora estremamente caldo e attuale, complice anche il bonus di 100 euro per l’acquisto di un nuovo televisore compatibile che ha determinato una vera e propria corsa all’acquisto.
infatti, sempre più spesso di recente si sente parlare anche del fantomatico DVB-T3. Ma di cosa si tratta? E quali sono le differenze con lo standard DVB-T2 che presto entrerà a far parte della nostra quotidianità?
Si tratta di domande assolutamente legittime, soprattutto per il caos mediatico a volte generato sui social network ma, al momento, va chiarito che non esiste uno standard DVB-T3.
Cosa succedera’ nei prossimi mesi
L’imminente arrivo del nuovo protocollo T2 nelle nostre case non sarà immediato ma graduale e, con il suo arrivo, avremo la possibilità di fruire di contenuti con compressione video in formato MPEG-4 AVC e codifica H.265 HEVC. Questo significa possedere una tecnologia che ci permettera’ una qualita’ video migliore e una stabilita’ e connessione molto piu’ veloci per quanto riguarda lo streaming dei dati. Potremo finalmente guardare la maggior parte dei canali predefiniti in 4K nativi, se abbiamo un televisore predisposto a questa funzionalita’.
Per il momento, inoltre, sappiamo che le date di inizio della fase di graduale transizione sono slittate di circa un mese e mezzo. Il primo calendario programmato per il cambio delle frequenze, infatti, era previsto il primo settembre 2021 con un’ipotetica chiusura nella finestra tra aprile e giugno 2022. Le nuove date da segnare sul calendario sono invece il 15 ottobre per il avvio della fase di decommissioning dello standard MPEG-2, mentre la transizione definitiva partira’ a gennaio 2023, quindi c’e’ ancora tempo per acquistare un modem o una TV con decoder incorporato aggiornato.