Due studenti britannici hanno rubato circa un milione di dollari in Bitcoin dal portafoglio digitale di un uomo del Colorado. Le loro famiglie si sono rifiutate di restituirli.
Benedict Thompson e Oliver Read sono gli autori di questo furto che risale al 2018, quando erano ancora minorenni. Andrew Schober – vittima dell’accaduto – sostiene di aver scaricato un cripto-portafoglio chiamato “Electrum Atom”. Quando ha provato a trasferire oltre 16,4 Bitcoin per un valore di circa 770.000 dollari, il malware progettato dai due studenti ha agito tramite un link sospetto per sorvegliare l’account.
“A causa del malware, Benedict o Oliver o entrambi hanno intercettato e alterato le comunicazioni tra il signor Schober e la blockchain di Bitcoin.” Benedict è descritto dal tribunale come originario del Southampton, Hampshire, e “attualmente studente di informatica all’Università di Warwick”. Read, invece, è originario di Bradford, West Yorkshire, e studia informatica al Greenhead College di Huddersfield.
Bitcoin: rubate criptovalute dal valore di circa un milione di dollari
La causa legale in corso afferma che Schober ha speso 10.000 dollari per rintracciare chi crede abbia rubato i suoi Bitcoin. Ha inviato una lettera ai genitori chiedendo che venissero restituiti. “Sembra che tuo figlio abbia usato un malware per rubare denaro alle persone online”, si legge nella lettera ai genitori, inclusa nei documenti del tribunale.
“Abbiamo tutte le prove necessarie per implicare la sua colpevolezza, chiedeteglielo. Avrà pensato di fare uno scherzo innocuo, ma ha avuto gravi conseguenze nella mia vita”. Nella causa il signor Schober descrive l’impatto che il presunto furto ha avuto sulla sua vita. “Non ha mangiato né dormito per giorni ed ero in uno stato di grave angoscia”, afferma.
“La criptovaluta rappresentava circa il 95% della sua ricchezza netta al momento del furto. Il signor Schober stava pianificando di utilizzare i proventi della sua eventuale vendita di criptovaluta per aiutare a finanziare una casa e sostenere la sua famiglia”. Poiché non ha ricevuto alcuna comunicazione dalle famiglie, da maggio Schober sta intentando una causa civile presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti in Colorado.