La terza dose per il vaccino Pfizer sembra essere certa anche in Italia. Nel corso delle ultime settimane più voci, dal Ministero della Salute sino al Comitato tecnico scientifico, hanno confermato la possibilità di un’ulteriore somministrazione del siero anti Covid già a partire dal prossimo autunno.
La necessità di una terza dose del vaccino Pfizer nasce dalle ultime rilevazioni scientifiche sull’efficacia a lungo termine dei farmaci. Da studi interni alla stessa Pfizer, studi confermati poi anche dall’Università di Oxford, si evince che a sei mesi dall’ultima somministrazione il livello di protezione dall’infezione scenderebbe dall’95% all’80/85%.
Ad incidere su questi dati è anche la variante Delta che, oltre ad essere molto più infettiva,
presenta anche delle mutazioni rispetto alla precedenti versioni del virus in grado di aggirare in parte l’azione dei vaccini.L’Italia non è il primo né l’ultimo Stato a valutare una possibile terza dose per il vaccino di Pfizer. Già Israele, capofila lo scorso inverno nelle vaccinazioni, ha previsto un simile scenario. Inoltre anche Regno Unito, Francia e Germania e Stati Uniti stanno programmando un’ulteriore fase di immunizzazione per le loro popolazioni.
Le autorità sanitarie per ora sono molto attente a valutare anche l’arrivo di ulteriori dati scientifici, a conferma o a smentita di questa tendenza. La terza dose di Pfizer dovrebbe servire anche a prorogare il Green Pass, allo stato attuale valido per 9 mesi dopo l’ultima somministrazione di vaccino.
Per ora, le categorie previste per una terza dose di Pfizer sono quelle degli anziani e dei fragili.