Spesso scienziati e astronomi dedicano tempo, studi e ricerche per scoprire se nell’Universo, grande com’è, possono esistere altre forme di vita oltre la nostra specie. Alcuni li chiamano alieni, altri extraterrestri, ma potrebbero anche trattarsi semplicemente di esseri viventi in forma macrobiotica. Notizia bomba, uno dei radiotelescopi più sensibili al mondo ha scoperto innumerevoli segnali radio vicini alla Terra provenienti dall’Universo. Cosa sono? Ecco cosa ci hanno rivelato gli astronomi che hanno fatto la scoperta.
Universo: cosa sono i segnali radio ricevuti vicino alla Terra
C’è chi crede che nell’esistenza di altre forme di vita oltre la nostra, chi non ci pensa lontanamente e chi, invece, non ritiene sia possibile. Purtroppo per molti che si aspettavano una conferma in un senso o nell’altro, la scoperta di segnali radio ricevuti vicino alla Terra non riguarda possibili alieni ed extraterrestri presenti nell’Universo.
Al contrario, si tratta di stelle, supernove e galassie che, per la prima volta in assoluto, nell’Universo vengono da noi rilevate sotto forma di onde radio. Insomma, un metodo nuovo per vedere questi corpi celesti fantastici, capaci di fornire preziose informazioni sulla loro evoluzione e vita.
“La nuova immagine è nitida e dettagliata, e rivela migliaia di sorgenti radio che non avevamo mai visto prima“. A rivelarlo l’astronoma Clara Pennock della Keele University nel Regno Unito, che così ha descritto il nuovo metodo di osservazione dell’Universo.
La ricercatrice, insieme al suo team, ha condotto questo studio utilizzando uno dei radiotelescopi più sensibili al mondo, l’Australian Square Kilometer Array Pathfinder. Con questa tecnologia hanno potuto rilevare parecchie informazioni dei corpi celesti presenti nell’Universo che stanno a una distanza importante dalla Terra.
"In the direction of the Large Magellanic Cloud, thousands of nearby stars, supernovae and distant galaxies have been detected in radio wavelengths for the first time… It's all part of the Evolutionary Map of the Universe (EMU) Early Science Project" – https://t.co/46ns3TOHIq
— Robert Horvitz (@open_spectrum) August 23, 2021
Pennock ha anche spiegato nei particolari luoghi e distanze di queste meravigliose stelle, supernove e galassie:
“La maggior parte di esse sono in realtà galassie che si trovano milioni o addirittura miliardi di anni luce oltre la Grande Nube di Magellano. Di solito le scopriamo a causa dei buchi neri supermassicci che hanno al centro, e che possono essere rilevati a tutte le lunghezze d’onda, in particolare radio. E ora stiamo trovando molte galassie in cui le stelle si stanno formando a un ritmo incredibile“.
Intanto NASA ed ESA continuano gli studi sull’asteroide Bennu a rischio collisione con la Terra. L’impatto potrebbe accadere tra un molti anni, ma è necessario intervenire il prima possibile.