Le cosiddette storie su Instagram hanno cambiato il modo in cui gli utenti interagiscono e visualizzano i contenuti sull’app. Le foto postate nel proprio feed, quindi l’anima dell’app, sono passate in secondo piano. Non tutti gli utenti prestano attenzione ai post ma tutti amano far scorrere le storie, anche solo di sfuggita.
Quando un utente carica una Storia su Instagram, che come sapete dura 24 ore, in quel lasso di tempo può vedere chi visualizza la storia. Tuttavia, nessuno è del tutto sicuro dell’ordine con cui l’algoritmo di Instagram stabilisce chi è in cima alla lista e chi in fondo. Instagram ha sempre rifiutato di fornire spiegazioni a riguardo.
Dopo molteplici ipotesi e teorie, possiamo accettare quasi con certezza che chi è sempre in cima alla lista di chi visualizza le vostre storie non è chi interagisce di più
con il vostro profilo. Importante ricordare che molto probabilmente ciò che incide non è solo quanto un utente interagisce con il vostro account ma anche quanto voi interagite con quell’utente.Anche se l’app non rivela, e probabilmente non rivelerà mai, l’algoritmo, Julian Gutman, product lead per Instagram Home, che include le Stories e il Feed ha spiegato a The Verge che essere in cima alla lista di chi visualizza le storie non implica visualizzare spesso un determinato profilo. “Quindi la risposta è che le persone che compaiono in quella lista non sono anche le persone che ti seguono di più. In realtà, si basa solo sulla tua attività e sulle persone a cui sei più vicino”.
L’algoritmo riflette anche i Mi piace, i commenti, i messaggi diretti e altre interazioni sull’app e si adatta alle nostre abitudini, mostrando i contenuti che desideriamo vedere di più. Anche le interazioni al di fuori di Instagram, su Facebook, hanno un ruolo nello spingere “gli spettatori” in cima all’elenco.