La produzione mondiale di plastica ha raggiunto livelli tali da creare danni all’ambiente, all’uomo e agli animali. Ogni anno finiscono in mare, direttamente o indirettamente, milioni di tonnellate di rifiuti plastici che causano gravi problemi di inquinamento e danni alle specie marine e all’ambiente.
Raccogliere la plastica e riciclarla non è più sufficiente: una bottiglia di plastica impiega 100 anni a decomporsi e un litro di acqua minerale in bottiglia costa in media 312 volte in più di un litro di acqua del rubinetto. Eppure in Italia ogni anno si consumano 8 miliardi di bottiglie da 1,5 litri di acqua minerale, che producono 280 mila tonnellate di rifiuti in plastica.
“Anche l’amministrazione comunale, si è posta l’obiettivo di ridurre al minimo la produzione dei rifiuti, non solo per rispettare le regole che ci vengono indicate dalle direttive europee, ma soprattutto perchè abbiamo il dovere di tutelare il nostro patrimonio ambientale”, si legge nella nota stampa del Comune del capoluogo.
In quest’ottica il Consiglio – ricorda l’assessore dell’Innovazione Tecnologica, Ambiente e Politiche del Mare Alessandro Guarracino – con la Deliberazione n. 17 del 14/09/2019, aveva stabilito di impegnare il Sindaco e la Giunta ‘…ad avviare una campagna di acquisto e distribuzione di borracce a tutti i dipendenti comunali…’ in coerenza con l’adesione all’iniziativa #PFC (Plastic free Challenge) promossa dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare”.
“Già dai prossimi giorni – prosegue l’assessore Guarracino – verrà consegnata ad ogni dipendente una borraccia termica con la quale si potrà iniziare a dare un piccolo, ma grande contributo alla messa al bando della plastica monouso. In questo modo possiamo dare il buon esempio andando a modificare le nostre abitudini quotidiane, improntate sul rispetto dell’ambiente che potranno portare alla riduzione della produzione delle plastiche ma anche delle ancora più pericolose microplastiche: sarà un piccolo gesto che contribuirà alla salute del nostro pianeta”.