Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università della California, Irvine, ha identificato le tempeste solari come il più grande pericolo per la sicurezza Internet globale.
La grandi attività solari, che non si verificano da più di 100 anni, hanno il potenziale per scatenare una devastante “apocalisse“. In un mondo che fa affidamento su Internet per il suo funzionamento, le tempeste solari hanno il potere di interrompere i servizi e accumulare perdite per un valore di 5 miliardi di sterline (7 miliardi di dollari) al giorno, e solo negli Stati Uniti.
Secondo Sangeetha Abdu Jyothi, professore di informatica e autore dello studio, anche pochi minuti sarebbero catastrofici. E nel peggiore dei casi, l’interruzione potrebbe durare giorni o addirittura mesi.
Nel suo articolo, intitolato Solar Superstorms: Planning for an Internet Apocalypse, la professoressa Jyothi ha scritto: “Internet ha svolto un ruolo chiave nell’aiutarci ad affrontare la pandemia di coronavirus“.
“In questo articolo, indaghiamo sull’impatto delle supertempeste solari che possono potenzialmente causare interruzioni di Internet su larga scala che coprono l’intero globo e durano diversi mesi”.
Grandi tempeste solari hanno colpito il pianeta in passato, ma si sono verificate prima dell’avvento di Internet, della tecnologia satellitare e delle comunicazioni ad alta velocità.
La più grande tempesta solare mai registrata si è verificata nel 1859 ed è conosciuta come l’evento di Carrington
.Innescata da un’espulsione di massa coronale, una grande espulsione di plasma dal Sole, la tempesta ha fritto i fili del telegrafo in tutto il Nord America e in Europa, innescando diversi incendi.
CME particolarmente forti possono essere inviati sfrecciando verso di noi dai cosiddetti “tsunami” solari sulla superficie del Sole.
Secondo la NASA, queste sono onde di plasma caldo che salgono più in alto della Terra e si increspano in uno schema circolare di milioni di miglia di circonferenza.
Se uno di questi tsunami solari causasse oggi un evento come quello di Carrington, porterebbe il mondo a sperimentare blackout, metterendo fuori combattimento i satelliti e farebbe precipitare il pianeta in uno stato di caos. Inoltre, secondo alcuni studi recenti, la onde elettromagnetiche sviluppate potrebbero portare a conseguenze disastrose come tsunami e maremoti.
Nel suo studio, la professoressa Jyothi ha affermato che circa 40 milioni di persone negli Stati Uniti potrebbero rimanere senza accesso all’energia per un massimo di due anni.
Un evento di dimensioni simili è arrivato pericolosamente vicino a colpire il pianeta nel 2012, ma lo ha mancato di poco.
L’esperto ha aggiunto: “La probabilità che si verifichino eventi meteorologici spaziali estremi che hanno un impatto diretto sulla Terra è stimata tra l’1,6% e il 12% per decennio”