Il gigante tecnologico di Singapore, che vende elettronica di consumo, hardware e alcuni servizi come la valuta digitale Razer Gold, è storicamente conosciuto soprattutto per il compartimento hardware. Il direttore finanziario di Razer, Chong Neng Tan, ha affermato che la vendita degli hardware ha contribuito al 90% delle entrate totali dell’azienda. Adesso punterà tutto sul metaverso. Un passaggio dal fisico al digitale che Tan definisce la “dicotomia del futuro”.
I sostenitori del Metaverse sostengono che il mondo digitale sia altrettanto “reale“, una visione incoraggiata dalla generazione di “nativi digitali” – giovani che sono cresciuti più a loro agio con la tecnologia rispetto ai loro antenati, aggravata dalla pandemia del coronavirus e dal conseguente aumento dei servizi digitali. “Forse ci sarà una generazione che dirà che il mondo virtuale è in realtà più importante del mondo fisico. Penso che accadrà”. Tan dichiara che gravita personalmente verso la via di mezzo.
Razer dispone di strumenti e interfacce
per accedere al mondo virtuale – mouse, tastiere, laptop – e di alcuni meccanismi di pagamento per facilitare la transizione. “Ci stiamo preparando per il metaverso”. È questo contesto che rende comprensibile la spinta di Razer verso servizi di vario genere. La società ha 150 milioni di utenti sulla sua piattaforma software e Razer Gold può essere utilizzato per acquistare giochi, abbonamenti e altro su numerose piattaforme tra cui Steam, Tinder, i giochi di Blizzard, di Tencent e altro ancora. Razer ha anche un’industria fintech.È un atteggiamento vicino a quello di Mark Zuckerberg, che sta tentando di trasformare Facebook in un “metaverso” in modo che il suo “software sia ovunque”. Tan è fiducioso per i piani futuri di Razer. “Sarà letteralmente un universo parallelo all’universo fisico. Non abbiamo nemmeno sfruttato ciò che è possibile fare nell’universo fisico. Stiamo ancora crescendo, vengono fuori nuove idee e le vedremo nell’universo virtuale”.
Merchant sottolinea che lo sviluppo di una nuova realtà potrebbe essere un modo per proteggersi dalle critiche per i giganti della tecnologia. Il dibattito tra il valore del mondo reale e quello digitale, secondo Tan, difficilmente si risolverà. “In futuro, i ragazzi che pensano che il mondo fisico sia più importante diranno che tutti gli altri nel mondo virtuale [hanno] qualcosa che non va in loro, e viceversa”.