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Aggiornamenti software per 7 anni: ecco la proposta della Germania agli OEM

Mentre aspettiamo che entri in vigore la legge sul diritto di riparazione dell’Unione Europea che richiederà agli OEM di fornire aggiornamenti software fino a cinque anni, il governo federale tedesco sta cercando di fare meglio. Secondo quanto riferito, il governo sta cercando di applicare regole ancora più severe per i produttori di smartphone.

Questa volta chi vorrà continuare ad operare nel Paese dovrà fornire aggiornamenti software e sostituzioni di pezzi di ricambio per un massimo di sette anni. Attualmente, la piattaforma Android di Google promette solo tre anni di aggiornamenti del sistema operativo e quattro anni di aggiornamenti di sicurezza.

L’Unione Europea ha chiesto agli OEM aggiornamenti per 5 anni

Quindi gli utenti che vogliono mantenere sempre aggiornati i propri dispositivi sono costretti ad aggiornare ogni quattro anni, anche se a volte i loro smartphone o tablet funzionano ancora bene. Ovviamente puoi continuare con quello attuale una volta che ha raggiunto la fine degli aggiornamenti, ma le prestazioni e la sicurezza

del tuo dispositivo potrebbero essere compromesse.

Secondo Heise Online, il governo federale tedesco sta pianificando di estendere la tempistica di supporto indicata dall’Unione Europea da cinque anni a sette anni. Agli OEM sarà richiesto di fornire aggiornamenti software oltre la loro attuale tempistica e anche di fornire pezzi di ricambio sostitutivi nello stesso periodo di tempo. Saranno inoltre tenuti a pubblicare i prezzi dei pezzi di ricambio e non potranno aumentare questi prezzi nel tempo.

Tuttavia, non è stata data alcuna tempistica di consegna. Per le leggi sul diritto alla riparazione dell’UE, agli OEM vengono concessi fino a cinque giorni lavorativi per consegnare il dispositivo riparato. Il Ministero Federale dell’Economia ha confermato che stanno pianificando di far rispettare queste regole più severe. Tuttavia, non ci sono ancora dettagli su quando pianificheranno di attuare tale legge.

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Pubblicato da
Michele Ragone