La Casa di Carta 5 ed i suoi primi 5 episodi sono stati rilasciati da Netflix sulla propria piattaforma il 3 settembre 2021. Colpi di scena, spari ed esplosioni hanno caratterizzato l’inizio della fine delle avventure di questa banda.
Se non avete ancora visto i 5 episodi di cui appena parlato, interrompete qui la lettura. Per spiegare questa teoria, dovremo inevitabilmente parlare di quanto accaduto negli stessi.
Iniziamo spiegando cos’è successo. La squadra d’assalto del Comandante Sagasta è entrata nella Banca di Spagna con l’aiuto del capo della sicurezza Gandia. Con delle cariche hanno fatto esplodere il tetto per poi calarsi con delle funi.
Dopo un scontro a fuoco molto feroce tra la banda e la squadra d’assalto, Tokyo, Denver e Manila si trovano all’angolo, chiusi nella cucina. Tokyo viene colpita da dei cecchini a braccia e gambe, rendendole difficile anche camminare.
Denver e Manila scappano attraverso il condotto del montacarichi mentre Tokyo, barricata in una trincea, cerca di rallentare il più possibile la squadra di Sagasta, intenta a non avere pietà per nessuno.
Dopo essere stata colpita da una grande quantità di proiettili, Tokyo innesca tutte le granate ancorate al proprio giubbotto prima che Gandia e gli altri se ne accorgano. La granate esplodono infatti quando quasi tutta la squadra è a 1-2 metri di distanza.
All’apparenza sembra che non ci sarà scampo ne per Tokyo
e ne per nessun altro della squadra di militari. Potrebbe però finire in modo diverso, in un modo che nessuno si aspetta e vi spieghiamo il perché.Avete mai ragionato sul perché, sin dal primo episodio della prima stagione, la voce narrante è proprio quella di Tokyo? Perché anche quando vengono mostrati i ricordi altrui, la voce narrante è assente o continua ad essere quella di Tokyo?
La spiegazione più probabile è che fin dal primo episodio, il colpo alla zecca di stato e tutto ciò che seguirà, non è una rappresentazione del presente, ma solo un racconto del passato. Chi racconta la storia a chi?
La storia è ovviamente raccontata da Tokyo, ma con chi sta parlando? Probabilmente con il figlio di Nairobi. La stretta amicizia tra le due rapinatrici ha di fatto raggiunto l’apice quando stringono un solenne accordo: se Nairobi fosse morta, Tokyo avrebbe raccontato al figlio chi era la madre, del suo amore e di cosa fosse accaduto davvero nei due colpi affrontati.
Se effettivamente stanno così i fatti, per forza di cose Tokyo non può essere morta, altrimenti non potrebbe raccontare nulla al figlio di Nairobi. Come ha fatto a sopravvivere? Questo non sappiamo spiegarlo, ma gli ingegnosi produttori della serie Netflix avranno trovato un modo perché questo sia possibile.