In seguito alla pandemia del Coronavirus, molte aziende si sono attrezzate per affrontare la situazione al meglio e il lavoro è stato effettuato dai dipendenti da casa mediante lo smart working. Tra queste c’è stata anche Microsoft, la quale a partire da ottobre avrebbe dovuto avviare il piano di un ritorno graduale al lavoro in ufficio. Stando a quanto comunicato in queste ore, però, sembra che l’azienda abbia cambiato idea.
Nel corso delle ultime ore Jared Spataro, ovvero il vice presidente della società per il “Modern Work“, ha comunicato che il colosso di Redmond ha rinviato nuovamente il ritorno a lavoro in presenza in ufficio fino a data da destinarsi. Il motivo sarebbe sempre legato al Coronavirus, in quanto la situazione attuale risulta essere ancora incerta.
“A causa dell’incertezza dovuta al COVID-19, abbiamo scelto di non provare a prevedere una nuova data per il lavoro in presenza negli Stati Uniti“, ha spiegato Spataro, “al contrario apriremo non appena saremo in grado di farlo in sicurezza, secondo le norme pensate per tutelare la salute pubblica. A quel punto, comunicheremo un periodo di 30 giorni durante i quali avverrà la transizione e che garantirà ai dipendenti di prepararsi e a noi di continuare a guardare ai dati e prendere le decisioni giuste per proteggere la loro salute“.
Microsoft, comunque, non è la sola azienda ad aver preso una decisione simile. Colossi come Amazon e Google, ad esempio, hanno deciso di rinviare il ritorno in ufficio al prossimo anno.