A Roma si sta diffondendo una malattia che, giorno dopo giorno, sta distruggendo parte della natura. Per fortuna però corrono in soccorso le coccinelle, conosciute come portafortuna da far camminare su palmo della mano. Queste in realtà hanno il compito di mangiare i parassiti e salvare la pianta dall’asfissia. A tal proposito nasce il Coccinella Day. Cosa si fa in questo giorno?
Coccinella Day: quando ci sarà e cosa si farà?
Il progetto è promosso da sette associazioni che nel secondo Municipio della Capitale hanno deciso di intervenire in modo del tutto naturale mantenendo l’equilibrio biologico dell’ambiente. Stiamo parlando di: Amici di Villa Leopardi, Comitato Don Minzoni, Amici dei Pini di Roma, Parco Mario Riva Onlus, Comitato Via Mascagni, Aurelio Volontari Decoro Tredicesimo, Comitato Catalani Vessella.
“La Cocciniglia tartaruga si attacca ai rametti dei pini – ha spiegato all’AGI Massimo Proietti Rocchi, presidente della consulta del Verde del II municipio di Roma e organizzatore dell’iniziativa e dell’associazione Amici di Villa Leopardi – un fungo si attacca a questo parassita e di fatto colpisce la pianta che poi muore asfissiata. I pini malati si riconoscono perché hanno la parte bassa secca”.
Il progetto ‘Coccinella libera tutti’ consiste nell’acquisto di due tipi di coccinelle, la Exochomus quadripustulatus, che si nutre della Cocciniglia tartaruga maggiormente diffusa; e la Cryptolaemus Montrouzieri che si ciba di cocciniglie cotonose (pseudococcidi).
“Il prossimo Coccinella day è in programma per la fine di settembre – ha aggiunto Proietti Rocchi – i primi ad utilizzare le coccinelle contro questi parassiti sono stati gli americani in California nel 1880. In tre anni hanno risolto il problema mentre da noi si vuole risolvere con l’endoterapia, attraverso trattamenti di abamectina che non guariscono la pianta e creano danni all’equilibrio biologico essendo una sostanza tossica”.
“Il 70% dei pini romani è colpito da questo parassita – ha detto Proietti Rocchi – Liberando le coccinelle abbiamo avuto ottimi risultati poiché si ricrea l’equilibrio biologico, sono simbolo di benessere e rappresentano la fertilità del terreno. Una volta insediate sono poi in grado di riprodursi naturalmente, infatti ogni coppia sviluppa dalle 150 alle 300 uova”.