telegram Telegram è diventato ufficialmente il bazar delle offerte per canali illegali entro cui trovano posto milioni di iscritti desiderosi di mettere le mani su contenuti gratuiti protetti dal diritto d’autore. Non solo streaming ma anche riviste gratuite che prosperano sotto forma di link e semplici file PDF da scaricare, visualizzare e condividere direttamente con altri migliaia di contatti esterni. La Guardia di Finanza ha di recente scoperto un losco giro che ha portato alla chiusura di oltre 300 canali Telegram illegali ed alle conseguenti condanne per 9 admin. Scopriamo che cosa è successo.

 

Canali Telegram chiusi per sempre: addio edicole digitali a costo zero

La popolarità di Telegram Messenger rispetto a WhatsApp cresce di pari passo alla voglia di ottenere gratuitamente qualcosa. Proprio per questo milioni di iscritti si danno appuntamento all’interno di discutibili canali orientati non solo all’IPTV ma anche al download di contenuti digitali quali manuali, applicazioni e riviste/quotidiani.

Come era facile aspettarsi il giro del malaffare è durato poco anche in questo ultimo caso, dove i malintenzionato hanno subito l’amara sorte dettata dalla Legge. Ben 329 canali sono stati oscurati con gli amministratori accusati di diffusione illegale di materiale protetto da copyright in riferimento a giornali e riviste girati sotto forma di file PDF online.

Le indagini della Procura di Bari hanno tratto in custodia 9 soggetti con accertamenti partiti già nella primavera del 2020 e conclusisi solo oggi con l’identificazione dei soggetti di età compresa tra 20 e 59 anni e residenti in varie Regioni del nostro Paese. Sono stati formalmente accusati di diffusione illegale con conseguenze molto gravi.

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