A quanti di noi è capitato di procedere all’acquisto di una qualsiasi componente elettronica su Amazon e di optare per una marca cinese che, offrendo una qualità accettabile presentava anche dei prezzi decisamente più convenienti rispetto a quelli offerti dalle controparti originali, un contesto decisamente comune, che negli anni ha portato all’espansione di tanti brand cinesi sul sito di Jeff Bezos, un elemento che a quanto pare però non è piaciuto.
Aukey, Mpow, RavPower, Vava, TaoTronics e Choetech erano una valida scelta per spendere poco e avere la giusta qualità, il verbo essere all’imperfetto è però ora obbligatorio, perché ora questi marchi, assieme a circa altri 600, sono stati bannati a vita da Amazon.
La scelta di Amazon
A scatenare le ire di Amazon ci ha pensato una politica fraudolenta di queste società, sconti per chi lasciava delle recensioni positive, garanzie estese per chi metteva cinque stelle e una vera e propria caccia alle recensioni negative, con la promessa di sconti e agevolazioni a coloro che cambiavano il proprio parere, un brodo che dunque minava l’affidabilità delle descrizioni dei vari prodotti.
Ecco il comunicato di Amazon:
“Amazon works hard to build a great experience in our store so that customers can shop with confidence and sellers have the opportunity to grow their business amid healthy competition. Customers rely on the accuracy and authenticity of product reviews to make informed purchasing decisions and we have clear policies for both reviewers and selling partners that prohibit abuse of our community features. We suspend, ban, and take legal action against those who violate these policies, wherever they are in the world.
We will continue to improve abuse detection and take enforcement action against bad actors, including those that knowingly engage in multiple and repeated policy violations, including review abuse. We are confident that the steps we take are in the best interests of our customers as well as the honest businesses that make up the vast majority of our global selling community.”