Roberto Cingolani, il ministro per la transazione ecologica, il 13 settembre ha dichiarato che nel prossimo trimestre ci sarà l’aumento del 40% per quanto concerne il prezzo di luce e gas. Questo annuncio ha creato allarme nel Governo, essendo che i dati dell’Arera dovevano essere resi noti il 1° ottobre e non ora.
Il motivo di questi aumenti sono da attribuire ad un aumento del prezzo internazionale del gas, il quale ricopre il 24,6% del fabbisogno energetico in tutta Europa, contro il 39,2% dell’Italia. Il peso delle energie rinnovabili è ancora basso: 15,4% in Europa e il 19% in Italia.
Lo scorso inverno ha provocato di fatti un aumento della domanda di luce e gas, la quale è salita anche in estate con la ripresa di varie attività. L’offerta però non è riuscita a mantenere il medesimo ritmo, soprattutto per via del caso delle consegne di combustibile in Europa di Russia e Norvegia e alla capacità della Cina – appena uscita dal lockdown – di riuscire ad ottenere grossi carichi di gas.
Luce e gas: il motivo per cui i prezzi delle bollette aumentano a dismisura
I costi della bolletta sono aumentati, e tra i motivi c’è la crescita dei permessi di emissione di CO2, gli Ets, ossia i permessi che le aziende pagano “per inquinare”. Il sistema Ets assegna delle quote di emissione di CO2 alle aziende. Se superano questo tetto, le aziende devono acquistare altre quote da aziende più pulite al fine di evitare sanzioni. Più la domanda cresce e più prezzo sale, chiaramente.
Il Governo sta cercando di risolvere parzialmente questa problematica spostando parte degli oneri di sistema, ossia i costi non collegati direttamente al consumo di energia del consumatore. Tuttavia, questa misura potrebbe pesare sui contribuenti mediante ulteriori imposte.
Una soluzione che è già stata tentata nel luglio del 2021 sarebbe quella di rivendere all’asta le quote di emissione di CO2, così da ripianare il debito pubblico mediante il ricavato. Questi, però, sono comunque delle soluzioni a breve termine che non potranno bloccare definitivamente la continua oscillazione dei prezzi dell’energia.