Nei mesi scorsi i clienti Amazon hanno perso per strada alcuni brand popolarissimi, nomi divenuti riconoscibili proprio attraverso il gigante del commercio elettronico.
Aukey prima, RavPower poi, sono state bannate da Amazon per aver violato le politiche dell’e-commerce, soprattutto quelle che vietano di creare un sistema di incentivi in cambio di recensioni positive, ma non sono le uniche. Infatti il colosso ha confermato di aver bannato oltre 600 brand cinesi di recente.
I produttori erano commercializzati su Amazon da oltre 3.000 venditori ed erano fino a quest’anno riusciti ad aggirare una regola, quella che vieta le recensioni “comprate”, che in realtà era già stata istituita dal 2016 ma che continuava a venir ignorata sfruttando formule come programmi per testare altri prodotti o l’offerta di una garanzia prolungata su quanto acquistato. La lista completa dei 600 brand rimossi da Amazon non è disponibile, in compenso l’azienda ha pubblicato di recente un comunicato.
All’interno di quest’ultimo ha spiegato: “Amazon lavora duramente per costruire una grande esperienza d’acquisto in modo che gli utenti possano comprare in sicurezza e i venditori abbiano le opportunità necessarie per ampliare il proprio business. Gli utenti contano sull’accuratezza delle recensioni dei prodotti per fare acquisti informati e noi abbiamo regole precise che valgono sia per chi recensisce, sia per i venditori, che proibiscono di abusare delle opzioni che offriamo alla nostra community.
Sospendiamo, banniamo e prendiamo azioni legali contro chi non rispetta queste politiche, ovunque si trovi nel mondo“. Tutto risolto, insomma, almeno finché non dovesse emergere qualche nuovo sistema per aggirare le politiche di Amazon.