La popolazione mondiale si sta ponendo col tempo sempre più domande circa una possibile fine del mondo. Di fatto, le voci che stanno circolando insistentemente sul web nell’ultimo periodo stanno facendo aumentare paura e ansia nelle persone, le quali purtroppo continua a credere nella presunta veridicità di queste profezie. Cos’è che spinge esattamente le persone a credere in queste dicerie che hanno delle fondamenta poco chiare? È palese che gli eventi che sono accaduti nel corso di queste ultime due annate non sono stati incoraggianti, e per questo le persone hanno bisogno di risposte.
Dunque, da questo si può intuire chiaramente che la massa segue queste credenze proprio a causa delle emozioni negative che abbiamo elencato prima. Alcune profezie sulla fine del mondo hanno fatto nel corso degli anni il giro di ogni testata giornalistica ed ora ne andremo ad elencare di seguito alcune tra le più famose in assoluto.
Fine del mondo: le profezie che generano paura nelle persone
È praticamente impossibile non menzionare una delle profezie che ha fatto davvero il giro di tutto il mondo nel corso degli anni, ossia quelle di Michel de Notre-Dame, anche conosciuto come Nostradamus. Per chi conosce i suoi scritti antichi, è sicuramente consapevole che il succitato aveva predetto che durante il 2021 ci sarebbero state delle catastrofi molto gravi per tutta la popolazione mondiale.
All’appello non poteva di certo mancare un’altra profezia che, soprattutto sui social network, ha seriamente spopolato. Parliamo ovviamente del famoso 21 dicembre 2012 dei Maya, i quali sostenevano che quel tale giorno ci sarebbe stata un’imminente fine del mondo. Tuttavia, i suddetti hanno ritrattato la loro predizione, dicendo che in realtà l’anno è stato sbagliato: questa presunta fine del mondo accadrebbe infatti sempre il 21 dicembre, ma del 2021.
Infine, concludiamo con altre due predizioni che godono di una minore importanza nel panorama mondiale, ossia quelle di Sylvia Browne e Baba Vanga. La prima sosteneva che nel 2020 ci sarebbe stata una grave epidemia e il secondo, invece, pensava che ci sarebbero stati durante questo nuovo secolo dei gravi disastri per tutti.