Molti sono ancora riluttanti al vaccino Covid-19 così come i no vax. Ecco perché le ultime decisioni in merito al Green Pass non piacciono, ma sono necessarie per salvare loro la vita e poter presto togliere le mascherine tornando a una certa normalità. L’obbiettivo del Certificato Verde, secondo quanto dichiarato da Brusaferro, è proprio quello di convincere le fasce più a rischio a farsi vaccinare senza se e senza ma. Ecco le sue dichiarazioni.
Sono due principalmente gli obbiettivi del Green Pass dichiarati da Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in un’intervista pubblicata sul noto quotidiano nazionale La Stampa:
Brusaferro continua spiegando il perché l’estensione del Green Pass sia necessaria. Al di là delle polemiche il presidente dell’ISS ha dichiarato:
“L’obiettivo è convincere i molti esitanti, con particolare attenzione alla fascia d’età 50-59 anni, che è la più numerosa e ha un 18% senza nessuna protezione: è una percentuale significativa, sono circa 2 milioni di persone
che devono cogliere l’importanza della vaccinazione. Dobbiamo raggiungere la copertura più alta possibile, non c’è una soglia precisa da poter indicare oggi. I punti di riferimento sono la circolazione del virus, quindi l’incidenza dei contagi, e la necessità dei positivi di ricorrere a cure sanitarie, quindi i ricoveri. In base a questi dati si faranno le valutazioni“.L’idea è quindi quella di portare l’obbligo del Green Pass anche sul luogo di lavoro. Questo permetterebbe, ad esempio, di svolgere la didattica in presenza con più serenità e sicurezza.
“È importante – conclude Brusaferro – riuscire a mantenere la didattica in presenza e, in quest’ottica, è incoraggiante l’adesione molto positiva dei giovani alla campagna vaccinale. Sotto i 12 anni, però, almeno per questa prima parte dell’anno scolastico, non ci si può ancora vaccinare e questo rappresenta un punto debole“.
Ciò permetterà di continuare la lotta dei vaccini contro la Variante Delta che risulta essere 7 volte più contagiosa.