Una nuova ricerca, che fa davvero rabbrividire, ha evidenziato che per poter iniziare a costruire su Marte, colonizzando il Pianeta Rosso, servono componenti umani. Questo perché, primo, trasportare il materiale necessario comporterebbe troppo peso per il viaggio e metterebbe a rischio gli astronauti. Secondo, il materiale dovrebbe resistere a condizioni estreme e quindi occorre che abbia delle componenti particolari oltre che una facilità e velocità costruttiva. Scopriamo tutti gli interessanti e spaventosi dettagli.
Marte: per colonizzare il pianeta si deve partire dall’uomo stesso
Quando si parla di materiale da costruzione ecosostenibile nessuno avrebbe mai pensato che si potessero trovare gli ingredienti all’interno del corpo umano stesso. Invece pare proprio non solo sia possibile, ma anche fattibile. Ovviamente non senza sacrifici. In sostanza quindi per colonizzare Marte si può partire dall’uomo stesso.
Aled Roberts, ricercatore presso l’Università di Manchester in Inghilterra e guida di questo studio ha infatti dichiarato: “Gli scienziati hanno cercato di sviluppare tecnologie praticabili per produrre materiali simili al cemento sulla superficie di Marte, ma non abbiamo mai smesso di pensare che la risposta potesse essere dentro di noi da sempre“.
Sono due gli “ingredienti” umani e utilizzabili per realizzare questo calcestruzzo sperimentale necessario alla costruzione di prime abitazioni su Marte:
- l’albumina sierica umana (HSA). Considerata una delle proteine più importanti dell’organismo, viene sintetizzata dal fegato. L’albumina è contenuta soprattutto nei liquidi interstiziali e nel plasma, dove rappresenta, da sola, circa la metà delle proteine circolanti;
- sporco lunare e marziano realizzati in laboratorio.
Ciò ha portato alla realizzazione, secondo quanto dichiarato da questo studio, ai “biocompositi di regolite extraterrestre” (ERB). La loro resistenza, testata in laboratorio, è quanto quella del normale calcestruzzo da costruzione.
Ovviamente tutto questo è ancora in una fase pre sperimentale. Nondimeno sono quindi necessarie ulteriori ricerche anche su come possa essere la risposta degli astronauti al prelievo di HSA. Nonostante ciò gli scienziati sono molto positivi:
“Nonostante questo, crediamo che gli HSA-ERB potrebbero potenzialmente avere un ruolo significativo in una nascente colonia marziana, ma alla fine saranno sostituiti da bioreattori versatili o altre tecnologie man mano che maturano“.
Nel frattempo Perseverance ha scoperto possibili forme di vita su Marte.