Secondo la Banca centrale cinese “la speculazione tramite criptovalute sta turbando l’ordine economico e finanziario e favorisce la crescita di attività illegali e criminali”. Dunque, per questo motivo, la suddetta ha vietato tutte le operazioni di compravendita sulle piattaforme varie, come Coinbase e Binance. Inoltre, ha scritto che “ci sono conseguenze legali per gli individui e le imprese che partecipano alle attività di scambio delle valute virtuali”.
Questa decisione è frutto di una campagna che già va avanti dal 2018, di fatto, durante quell’annata, la Cina aveva vietato gli scambi di criptovalute per tutto il popolo cinese, ma non il possesso e lo scambio tramite Internet
. Attualmente, però, tutto ciò che riguarda le criptovalute è considerato illegale e il Bitcoin è sceso a picco.Inoltre, questo divieto arriva dopo che le autorità cinesi recentemente avevano represso il mining di Bitcoin nel Paese. Anche se non l’aveva vietato inizialmente, si era intuito che prima o poi la decisione di vietarlo sarebbe stata definitiva a breve. Di fatto, molti miner negli ultimi mesi avevano interrotto le proprie operazioni in Cina, trasferendosi all’estero in posti dove il costo dell’energia elettrica è più abbordabile ma soprattutto dove per legge è possibile minare, ossia in Texas (USA) e in Kazakistan.