Il ministro per la transazione ecologica, Roberto Cingolani, ha recentemente dichiarato che nel prossimo trimestre il prezzo di luce e gas aumenterà del 40%. Ciò ha creato allarme nel Governo, essendo che i dati di Arera dovevano essere resi noti dal 1° ottobre. Il motivo principale di questi aumenti è da attribuire all’aumento del prezzo internazionale del gas, che ricopre il 24,6% in tutta Europa e il 39,2% in Italia.
La domanda di luce e gas è aumentata la scorsa inverno, la quale è salita anche in estate a causa della ripresa di varie attività. Tuttavia, l’offerta non è però riuscita a mantenere lo stesso ritmo, soprattutto a causa delle consegne di combustibile in Russia e Norvegia e alla capacità della Cina di riuscire ad ottenere grossi carichi di gas.
Luce e gas: i prezzo aumentano ancora. Come mai?
Inoltre, i costi della bolletta aumentano a causa della crescita dei permessi di CO2, gli Ets, ovvero i permessi che le aziende pagano “per inquinare”. Il sistema Ets assegna delle quote di emissione di CO2 alle aziende: se superano questo tetto, le suddette devono acquistare altre quote da aziende più pulite per evitare sanzioni, e questo fa salire il prezzo.
La risoluzione del problema è ora in atto da parte del Governo cercando di spostare gli oneri di sistema, ovvero i costi non collegati direttamente al consumo di energia del consumatore. Anche se questo potrebbe pesare sui contribuenti tramite altre imposte.
Una soluzione, tentata già a luglio 2021, sarebbe quella di rivendere all’asta queste quote, così da ripianare il debito pubblico tramite il ricavato. Tuttavia, sono comunque soluzioni che nel lungo termine è difficile che funzionino data il continuo cambiamento dei prezzi dell’energia.