In Italia ci sono diverse famiglie che sono parzialmente sopraffatte da questa situazione e il tutto si sta riducendo in un cumulo di preoccupazione. Costi che si stanno rivelando fin troppo elevati quindi, anche perché la pandemia da Covid-19 sta portando i suoi strascichi anche in altre sfere molto delicate per tutte le persone.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha deciso che era arrivato il momento di denunciare il tutto già qualche tempo fa, quando i prezzi erano ancora più bassi di ora: “Schizzano verso l’alto i prezzi dei carburanti. La benzina svetta a 1,662 euro al litro, un vero e proprio livello da record dal 15 ottobre 2018, mentre il gasolio, che è arrivato al prezzo di 1,510 euro al litro, tocca il valore massimo dal 3 giugno 2019, quando si attestò a 1,514 euro al litro. Gli aumenti sono vertiginosi e iniziano a diventare insostenibili
“.“Dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, un pieno da 50 litri è aumentato di 11 euro e 3 cent per la benzina e di 9 euro e 55 cent per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, del 15,3% e del 14,5%. Su base annua è pari a una stangata ad autovettura di 265 euro all’anno per la benzina e 229 euro per il gasolio. In un anno, dalla rilevazione del 14 settembre 2020, quando la benzina era pari a 1,392 euro al litro e il gasolio a 1,274 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 13 euro e 50 cent in più per la benzina e 11 euro e 79 cent in più per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 19,4% e del 18,5%. Un rincaro che equivale, su base annua, a una mazzata pari a 324 euro all’anno per la benzina e a 283 euro per il gasolio”.
Anche Codacons ha deciso di dire la sua: “I rincari della benzina alla pompa produrranno un aggravio di spesa, solo per i rifornimenti di carburante, pari a +324 euro annui a famiglia”.