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Google Nest Doorbell (a batteria): il campanello smart per la sicurezza della casa

Questo Google Nest Doorbell alimentato a batteria potrebbe ricordare a molti di voi il vecchio modello del 2018, Nest Hello. Ma se la categoria di prodotti è la stessa, in realtà le feature e le nuove possibilità del Nest Doorbell lo rendono un prodotto completamente nuovo, con tante nuove funzionalità e delle ottime specifiche tecniche.

La sua alimentazione a batteria lo rende perfetto per chi non ha una predisposizione cablata per il proprio campanello e che desidera godersi appieno le funzionalità di un campanello smart, con una facilità di installazione intuitiva e veloce da realizzare. Tuttavia, nonostante questi aspetti positivi, alcune funzionalità potrebbe rappresentare una limitazione per molti ma, senza perdere ulteriore tempo, andiamo a scoprirlo meglio in questa recensione approfondita.

 

Design e materiali

Ci è piaciuto davvero molto il nuovo design scelto da Google per Nest Doorbell: è semplice, funzionale e anche davvero resistente, con un peso che non si ci aspetterebbe affatto da un dispositivo così piccolo e compatto. Il design è minimale sia nei colori che nelle scelte di progettazione, con una superficie liscia di colore bianco, opaca e non lucida, che racchiude i due cerchi speculari alle estremità. Nulla è lasciato al caso: il cerchio inferiore funziona da pulsante, con un feedback alla pressione ben distinguibile e un sound soft e poco rumoroso. Tuttavia, chi suonerà il campanello si accorgerà tranquillamente della pressione, che sarà distintamente percepita dalle dita.

Inoltre, è presente anche un led bianco attorno al pulsante che si accende alla pressione, davvero bello e con un effetto di accensione molto futuristico. Il cerchio superiore, di colore nero, incastona la lente che si occupa della ripresa, con un FOV di 145° e un aspect ratio di 3:4. Sotto la lente è presente un led bianco, verde e blu, dedicato alla configurazione e alla ricarica del device, come vedremo più avanti, e un microfono e speaker per la gestione dell’audio una volta in funzione. Insomma, questa volta il vostro campanello potrà essere usato anche come elemento di design, senza sfigurare con la vostra casa e adattandosi bene anche ai diversi stili che si possono incontrare guardandosi in giro, a differenza di tanti altri che si fanno notare fin da subito per un design poco curato e forse troppo “tecnologico”. La base di installazione possiede un’inclinazione che vi permetterà di indirizzare correttamente il device verso la vostra porta ed evitare quindi di inquadrare zone inutili o di avere una ripresa eccessivamente distorta nel punto che più vi interessa.

 

Prima configurazione

Partiamo da un aspetto fondamentale: il montaggio e la prima configurazione del dispositivo. Partendo da quello più semplice e immediato, Google come al solito svolge un ottimo lavoro di integrazione e riconoscimento dei propri dispositivi. Scaricando l’app Google Home, potrete collegare Nest Doorbell al vostro account semplicemente scansionando il codice QR sul retro del prodotto e procedere con la configurazione. Conclusa la ricarica del dispositivo (il led frontale passerà dal colore bianco al blu), si potrà procedere con la configurazione guidata del dispositivo, semplice e veloce.

Passando invece all’installazione vera e propria, all’interno della scatola sono presenti tutti gli accessori necessari per la corretta installazione del prodotto: dagli stop da muro, alle viti fino alla placca di montaggio del campanello. Non dovremo andare a comprare nulla dal ferramenta e ci basterà un semplice cacciavite a croce e un trapano per completare l’installazione. Da tenere in considerazione che a seconda di dove volete montare Nest Doorbell, dovete assolutamente essere sicuri che la vostra rete Wi-Fi raggiunga correttamente quel luogo, altrimenti il dispositivo non funzionerà. Un altro aspetto da tenere in considerazione è la sua resistenza all’acqua: considerato che Google lo considera appunto “resistente”, e non del tutto impermeabile, sarebbe meglio posizionarlo in un punto più riparato, dove l’acqua magari potrebbe arrivare, ma non completamente esposto.

 

Prestazioni e tipologie di utilizzo

Se pensate che Nest Doorbell sia un semplice campanello smart, vi assicuriamo che le funzioni che garantisce vanno ben oltre questo aspetto. Oltre alla classica funzione di campanello infatti, il device è un dispositivo di sorveglianza (e le funzioni premium lo dimostrano): attraverso il dispositivo potrete anche avere un resoconto delle attività giornaliere di fronte alla vostra porta, grazie alla registrazione limitata alle sole tre ore precedenti (senza abbonamento premium). Inoltre, anche se non siete in casa, potrete comunque interagire con chi sta alla porta grazie alla possibilità di parlare tramite il microfono del vostro smartphone o anche tramite messaggi predefiniti e preimpostati disponibili nel caso in cui siate al lavoro o impegnati altrove.

Ma veniamo alla qualità di streaming video e delle riprese di sorveglianza. La risoluzione di 1280×960 pixel in formato 3:4 è inferiore a Nest Hello, ma comunque di buona qualità con l’implementazione di un nuovo sensore in grado di restituire funzionali in relazione alla tipologia di prodotto. La risoluzione aumenta considerevolmente con la modalità di ripresa video Max, invece di quella High di default, e anche i colori migliorano notevolmente con la modalità di ripresa superiore. Ovviamente non avremo una qualità ineccepibile, ma almeno il lag presente su altri prodotti testati è scomparso del tutto. Rispetto a ciò che succede in tempo reale avremo uno scarto di circa 1 secondo, tutto sommato accettabile considerando anche che Nest Doorbell deve inviare i dati al modem e il modem al nostro dispositivo. Purtroppo la qualità dell’HDR stenta un pochino, soprattutto in situazioni difficili di controluce, per le quali non è sempre facile riuscire a vedere correttamente il volto delle persone, che spesso appare molto scuro, anche se il cielo o gli sfondi vengono riconosciuti correttamente e adattati di conseguenza. In situazioni di scarsa luce la ripresa diventa più soft ed emerge qualche artefatto, che però non impedisce il riconoscimento di chi ci sta suonando alla porta. Con situazioni di buio completo,

se magari la luce della scala o dell’ingresso non funziona, o se magari chi ci suona non intende farsi riconoscere grazie al buio, entrerà automaticamente in funzione la ripresa ad infrarossi, con una buona illuminazione del soggetto e un’ottima riconoscibilità. Tale funzionalità può essere programmata o resa automatica: con la modalità automatica resta in funzione ben oltre il necessario, anche in presenza di luce sufficiente per l’attivazione della modalità normale.
Max Quality
High Quality
Modalità infrarossi

L’aspetto dell’audio ci ha soddisfatto completamente, grazie ad una voce femminile molto curata e gentile, perfettamente naturale per chi ascolta. La funzione di interazione con il microfono per parlare con chi si trova alla porta è ancora più utile, con un audio davvero chiaro e potente al punto giusto. Nest Doorbell non distorce la voce e la replica in maniera naturale e fedele, con il giusto livello di intensità per farsi sentire dall’interlocutore.

Alla pressione del tasto, riceveremo una notifica sul nostro telefono in tempo reale che ci permetterà quindi di interagire con chi sta suonando alla nostra porta. Molto comoda anche la funzione che permette di selezionare un’area specifica per l’attivazione della ripresa: se per caso la ripresa molto ampia dovesse includere spazi che non vi interessa monitorare (basti pensare magari ad una strada trafficata), potrete isolare solo una porzione della riprese e avviare la ripresa solo quando qualcuno entra nell’aere selezionata.

Tramite il sistema di videosorveglianza e gestione della cronologia eventi è possibile andare anche a riconoscere la tipologia di elemento inquadrato: Nest Doorbell riconosce le persone, gli animali e i veicoli, mentre sbloccando le funzioni premium è in grado di sbloccare anche il riconoscimento facciale. Dalle prove eseguite con persone e veicoli, il riconoscimento è sempre stato adeguato e preciso.

 

Nest Aware

Come al solito non poteva mancare il servizio in abbonamento che estende la capacità e le funzionalità del prodotto. Ma per fortuna questa volta si tratta di funzioni molto specifiche di cui la maggioranza non avrà affatto bisogno. Pagando un abbonamento mensile di 5€, Nest Doorbell sblocca le seguenti funzioni: il riconoscimento automatico del viso delle persone, capacità di 30 giorni di registrazioni video o 10 giorni di ripresa video h24. Chiunque abbia bisogno di questo tipo di sicurezza sarà ben felice di spendere 5€ mensili, infatti si tratta di funzioni molto azzeccate per studi di professionisti o ad esempio per uffici, per i quali è molto importante velocizzare e automatizzare le funzioni del Nest Doorbell. Per tutti gli altri si può anche passare oltre.

 

Autonomia

Difficile darvi una stima su questo aspetto, ma sicuramente la prima cosa che tutti abbiamo pensato è: “Oh no, un altro dispositivo da ricaricare un giorno sì e uno no.” In realtà sotto questo aspetto possiamo tranquillizzarvi: Nest Doorbell vi accompagnerà con la batteria per mesi. Infatti, Google ha stimato che “dai 2 ai 5 eventi” registrati al giorno la batteria può arrivare a durare addirittura a 6 mesi, mentre con un utilizzo più intenso “dai 25 ai 30 eventi” giornalieri ci si può aspettare 1 mese circa di utilizzo. Si tratta in ogni caso di tempistiche che rassicurano, dato che a seconda del vostro utilizzo potreste doverlo ricarica più o meno spesso, ma comunque in un lasso di tempo decisamente accettabile. La velocità di ricarica non è tra le migliori, per ricaricarlo completamente abbiamo dovuto lasciarlo una notte intera in carica, ma dovendolo fare una volta ogni tanto non vi peserà più di tanto. Lo stesso Nest Doorbell vi manderà una notifica quando la batteria è bassa, in modo tale da garantirvi un certo spazio di tempo per organizzarvi e ricaricare il dispositivo nel momento più opportuno. Per smontare il dispositivo dal supporto viene fornita una chiavetta, che sblocca il perno che mantiene in posizione il device e lo libera dall’alloggiamento sul muro.

 

Conclusioni e prezzo

Il prezzo di listino del Nest Doorbell è di 199€: un costo che rientra appieno nella categoria è che ha dalla sua una semplicità di installazione e di utilizzo davvero fenomenali. Chi di voi infatti non ha una predisposizione per l’installazione di un campanello, sarà contento di risolvere la situazione solo con due buchi, senza il passaggi di fili e corrugati. Ma la sua natura di campanello smart a batteria pone dei limite molto importanti al suo utilizzo in Italia. Dico in Italia perché la sua ideazione è stata palesemente ispirata e pensata per gli Stati Uniti, dove il corriere arriva fino alla porta di casa a lasciare il pacco: nel nostro caso questa concezione non esiste e chiunque è costretto a fermarsi al di fuori del cancello di casa. Così facendo se ne vanifica l’utilizzo nel caso di un’installazione al portone, dato che comunque si deve interagire prima al citofono, e anche se si volesse installarlo al cancello subentrano due nuove problematiche: la prima riguarda la possibilità che chiunque possa smontarlo con un semplice cacciavite e portarselo via resettandolo in men che non si dica. La seconda è che il Wi-Fi difficilmente ha una tale estensione da arrivare fino in giardino e al cancello di casa, vanificandone ancora una volta l’utilità.

Ma allora per chi è davvero questo Nest Doorbell? Senza dubbio i professionisti che lavorano in uno studio ne gioverebbero, dato che sarebbero sempre connessi con potenziali clienti senza doversi scomodare ogni volta; al tempo stesso anche i piccoli e medi uffici potrebbero trarne beneficio, grazie all’abilità di riconoscimento di persone e pacchi della videocamera. Infine, le persone normali che vogliono usarlo nella vita quotidiana possono tranquillamente farlo e avranno al tempo stesso un campanello e un dispositivo di sicurezza aggiuntivo all’interno di un condominio o di un appartamento (ma attenzione alle norme sulle riprese video in luoghi comuni).

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Pubblicato da
Filippo Ferrante