Una nuova inchiesta in corso dalla Procura di Milano porta alla luce l’ennesima truffa telefonica ai danni dei consumatori.
Alcuni clienti dell’operatore WindTre sono stati coinvolti in uno schema fraudolento messo in atto da alcune società di contenuti e partner del provider.
Agli sfortunati consumatori venivano addebitati 9 centesimi di euro ogni volta che visitavano determinate pagine web, ma per non insospettire l’ignaro cliente, il canone mensile massimo è stato bloccato a 1 euro.
Sulla base degli accertamenti effettuati, ieri il gip ha disposto un nuovo sequestro preventivo nei confronti delle parti coinvolte, vincolando 204mila euro sui conti di Accenture e 109mila euro sui conti di Vetrya.
Quest’ultimo, tra l’altro, sarebbe stato in conflitto di interessi per aver ricoperto tutti i ruoli della filiera, in contrasto con la delibera AGCOM 108 del 2019.
La prima ipotesi riguarda la frode informatica
Con l’ipotesi di frode informatica sono indagati anche l’amministratore delegato di Vetrya Luca Tomassini e gli allora direttori amministrativi Alessandro Prili e il direttore operativo Simone Polverini.
Nel frattempo il Codacons ha annunciato un’azione collettiva per gli 8,2 milioni di clienti Wind coinvolti nella presunta truffa dei servizi premium.
A partire da questo pomeriggio, tutti gli interessati potranno scaricare il modulo pubblicato sul sito www.codacons.it attraverso il quale possono rendersi parte offesa nel procedimento aperto dalla Procura di Milano e chiedere il giusto risarcimento per materiale e danni morali subiti.
Ricordiamo che WindTre e’ una societa’ leader nel settore delle telecomunicazioni, e compete attualmente nella scena delle offerte per la telefonia mobile e fissa con Tim, Vodafone, Fastweb, Tiscali, rilanciando periodicamente a prezzi competitivi le promo piu’ disparate.
Un problema del genere potrebbe portare una cattiva luce sulla societa‘, e vedremo in futuro se i fatti che sono accaduti recentemente influenzeranno l’andamento di Wind nel mercato.