La Nasa ha accusato Blue Origin, la compagnia spaziale privata di Jeff Bezos, di aver distrutto l’essenza dei viaggi nello spazio per puro esibizionismo, creando un clima di tensione e attraverso lunghe e costose controversie legali.
Blue Origin ha avviato un’azione legale contro l’agenzia spaziale statunitense all’inizio di quest’anno a causa del programma spaziale Artemis. La missione era originariamente prevista per il 2024, ma questa data ora sembra incerta a causa delle proteste di Blue Origin. L’azione legale è iniziata poco dopo che SpaceX di Elon Musk ha vinto il contratto con la NASA per sviluppare la navicella spaziale Starship. L’Agenzia Spaziale ha indetto una sorta di bando per le compagnie, con l’intento di scegliere la più adatta alla costruzione di un lander. Per Bezos è ingiusto che abbia vinto SpaceX.
Nasa vs Blue Origin: Bezos non si arrende e la causa legale contro la NASA continua
La vicenda ha spinto Blue Origin a presentare una protesta di 50 pagine al Government Accountability Office (GAO) accusando la Nasa di “cambiare le carte in tavola all’ultimo minuto”. Il GAO ha respinto la protesta. Tuttavia, Blue Origin ha presentato una nuova accusa alla Corte dei reclami federali degli Stati Uniti accusando la Nasa di essere prevenuta. La diatriba sta provocando notevoli ritardi nella collaborazione tra Nasa e SpaceX. Infatti, la scadenza prefissata al 2024 è attualmente in sospeso.
“Tutto questo può essere facilmente annullato e risolto. Blue Origin cerca di dare la priorità alle proprie fortune e i propri viaggi fittizi nello spazio, rispetto ai progetti della Nasa, degli Stati Uniti e di ogni persona viva oggi che sogna di vedere gli umani esplorare mondi al di là del nostro”. “Ciò che inizia come un semplice ritardo nell’approvvigionamento si trasforma facilmente in una mancanza di sostegno politico, un budget sottratto ad altri sforzi e, alla fine, una missione accantonata”.