La notizia delle ultime ore sarebbe quella riguardante l’identificazione da parte di un team dell’Università di Glasgow di un nuovo gene in grado di proteggere le persone dalle forme gravi di Covid-19. Il nome del gene è Oas1, il quale è coinvolto all’interno del circuito dell’interferone. Questo va ad attivare le cosiddette forbici, le quali riescono a distruggere tutti i virus con Rna.
“Oas1 è un gene, che sotto l’induzione dell’interferone attiva un altro enzima che taglia l’Rna. In sostanza attiva le “forbici” che fanno a pezzi i virus a Rna, come quello del Covid“.
Queste sono le parole da parte del genetista Giuseppe Novelli che ha poi proseguito dicendo:
“Un gene può produrre molte forme di proteine. Oas1 produce due forme di proteina, una delle quali ha attaccato un pezzetto di lipidi, cioè grasso, che gli consente di navigare meglio nella cellula“. In alcuni soggetti e quindi tali proteine sono presenti con quantità maggiore rispetto ad altre persone.
È chiaro quindi come più specificamente “in questo studio si è visto che chi ha più di queste proteine con il grasso è più resistente all’infezione da Covid, perché attiva meglio le forbici contro il virus. Chi ha la proteina con meno grasso, è invece soggetto a forme più gravi di Covid
“,“Potrebbe essere dunque per questo che in questi due continenti le persone sono più suscettibili all’infezione da Covid“.
Dando uno sguardo alle analisi portate a termine viene inoltre fuori che il pipistrello ha più proteine senza grasso. Proprio per questo motivo, dichiara Novelli:
“è un vero e proprio serbatoio di questo coronavirus, contro cui ha comunque sviluppato dei meccanismi di tolleranza“.
Tale studio quindi va a portare nuove conferme per quanto concerne “l’importanza dei geni del circuito dell’interferone nel Covid. Ora credo sia venuto il momento di monitorare i pazienti con Covid per vedere il loro status di interferone e vedere se hanno degli anticorpi anti-interferone. Tutti elementi che potrebbero aiutare a capire chi sono le persone più resistenti e che non si ammalano di Covid“