Telegram ha ufficialmente oscurato il canale dei no vax “Basta Dittatura” perché incitava alla violenza. “Questo canale non può essere visualizzato perché ha violato i Termini di Servizio” è il sintetico, ma efficace comunicato che si legge non appena un utente cerca di collegarsi alle chat ormai cancellate e bannate. Questo perché, secondo la società, i messaggi scambiati tra le chat incitavano alla violenza. Ecco il comunicato ufficiale dell’applicazione fondata da Pavel Durov con sede a Dubai.
Questa volta Telegram non ci ha pensato troppo. Infatti, nella notte tra il 27 e il 28 settembre 2021 ha deciso di oscurare il canale no vax “Basta Dittatura” per incitazione alla violenza. Non è mistero che il tenore delle chat fosse alquanto polemico e contrario ai vaccini anti Covid-19, ma pare ci fosse ben altro.
Purtroppo, come spesso avviene in chat del genere, la diffusione di fake news è incredibilmente elevata. Ma la cosa ancora più grave, che emerge dopo la decisione di Telegram di oscurare il canale, sono le minacce ai medici.
In risposta alle critiche mosse da diversi utenti in merito alla scelta di Telegram
di bannare il canale no vax “Basta Dittatura“, ecco cosa ha scritto la società:“Questo canale e la chat di gruppo hanno incitato alla violenza contro i medici che effettuano la vaccinazione. Hanno pubblicato dati privati di medici specifici e ne hanno chiesto l’esecuzione. Incitare alla violenza è contro i Termini di servizio di Telegram”
Inoltre Telegram ha chiarito che gli amministratori della chat erano stati più volte avvisati che, se non fossero intervenuti correggendo il tono dei messaggi, sarebbe stato oscurato il canale. Ecco il proseguo della chat ufficiale dell’azienda:
“Abbiamo avvertito gli amministratori di questi canali prima di fermare la violazione, ma non hanno agito. Inoltre, è intervenuta anche la procura di Torino. […] Su qualsiasi altra app mobile tali canali sarebbero stati rimossi settimane fa senza preavviso. A differenza della maggior parte delle altre piattaforme, Telegram consente agli utenti di esprimere ragionevoli dubbi e preoccupazioni in merito alla vaccinazione obbligatoria. Ciò che non permetteremo mai, tuttavia, sono gli appelli pubblici alla violenza, che sono stati limitati su Telegram dal 2015“.